Borse Europa chiudono l’ottava in ordine sparso. Pesano tensioni in Medio Oriente
Le principali borse europee archiviano con segni misti l’ultima seduta della settimana. In mattinata, la notizia di un attacco di Israele nei confronti dell’Iran ha fatto scattare gli acquisti su petrolio, dollaro e Treasury, ma i media di Teheran hanno gettato acqua sul fuoco, stemperando il clima di avversione al rischio sui mercati. Siamo quindi al termine di una settimana vorticosa per l’azionario, con l’S&P 500 al test dei 5.000 punti e prossimo al sesto calo consecutivo, la striscia peggiore da ottobre 2022.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 19 aprile 2024
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in ribasso dello 0,4%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta in progresso dello 0,12% a 33.922,16 punti.
Sottotono il Dax tedesco (-0,6%), il Cac40 francese (-0,1%) e l’Ibex35 spagnolo (-0,3%).
SEGUI: Indici di Borsa Mondiali
Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Terna, Diasorin e Finecobank.
Al contrario, i peggiori del listino sono Saipem, Stmicroelectronics e Ferrari.
SEGUI: Quotazioni titoli Piazza Affari
Obbligazionario e spread Btp/Bund
Sull’obbligazionario, i rendimenti dei Treasury si sono riallineati dopo una discesa iniziale, con il decennale al 4,6% e il biennale al 4,97%.
Lo spread Btp-Bund, con il decennale italiano al 3,93% e il Bund al 2,51%, in attesa del giudizio di S&P sul rating dell’Italia.
SEGUI: valore spread Btp/Bund 10 anni
Forex, Commodity e Cripto
Sul Forex, il cambio euro/dollaro scambia a 1,067 e il dollaro/yen si attesta a 154,6.
Tra le materie prime, il petrolio Brent viaggia in area 87,5 dollari al barile dopo la fiammata di stamattina oltre 90$ e l’oro si mantiene sopra i 2.390 dollari l’oncia.
Bitcoin scambia in area 64.500 dollari.
L’agenda degli eventi
Le tensioni in Medio Oriente hanno tenuto banco, dopo l’escalation dello scorso weekend, mentre le trimestrali negli Usa hanno fornito indicazioni in chiaroscuro. Oggi Netflix arretra malgrado i risultati positivi del primo trimestre, complice la decisione di non comunicare più sistematicamente i dati su abbonati e ricavi medi per utente dal 2025.
Sul fronte della politica monetaria, la Fed sembra sempre meno propensa a tagliare i tassi nel breve termine per via degli scarsi progressi sul fronte dell’inflazione, come confermato anche oggi dal membro di Chicago Goolsbee. Dalla Bce, invece, giungono continui segnali di apertura per una riduzione dei costi di finanziamento a giugno.
Dall’agenda macro sono giunti soltanto i dati sui prezzi alla produzione tedeschi, superiori alle attese (+0,2% m/m e -2,9% a/a nel mese di marzo) e l’inflazione giapponese, al di sotto delle stime (2,7% annuo).
La prossima settimana vedrà la pubblicazione degli indici Pmi preliminari di aprile in Europa e negli Usa martedì, oltre alla prima lettura del Pil statunitense del primo trimestre giovedì e il Pce core di marzo venerdì. Per quanto riguarda i risultati corporate, focus sui conti di Alphabet e Microsoft in uscita giovedì a mercati chiusi. Entra nel vivo anche la pubblicazione degli utili in Europa con le principali società del settore petrolifero, insieme a BNP Paribas (giovedì), prima grande banca europea a comunicare la trimestrale.
Infine, Piazza Affari si prepara al primo importante appuntamento dell’anno in termini di dividendi. Lunedì 22 aprile 8 big del Ftse Mib si appresteranno a staccare la cedola, tra cui UniCredit e Banco Bpm.