Notizie Indici e quotazioni Borse Europa chiudono contrastate dopo il report Adp sull’occupazione privata Usa

Borse Europa chiudono contrastate dopo il report Adp sull’occupazione privata Usa

5 Settembre 2024 17:40

La principali Borse europee chiudono con segni misti, in attesa dei dati chiave di domani sul mercato del lavoro americano.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 5 settembre 2024

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in ribasso dello 0,7%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta praticamente invariato (+0,01%) a 33.684,80 punti.

Negativi anche il Dax tedesco (-0,1%) e il Cac40 francese (-0,9%), mentre sale l’Ibex35 spagnolo (+0,6%).

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Telecom Italia, Enel ed Erg.

Al contrario, i peggiori del listino sono Brunello Cucinelli, Ferrari e Moncler.

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Obbligazionario e spread Btp/Bund

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund con il decennale italiano al 3,65% e il benchmark tedesco al 2,22%.

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Forex, Commodity e Cripto

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si stabilizza a 1,108 mentre il dollaro/yen viaggia in area 143,8.

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Tra le materie prime, il petrolio Brent a 73,6 dollari al barile.

L’oro viaggia in zona 2.500 dollari l’oncia, aspettando i nonfarm payrolls di domani.

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Bitcoin scambia in area 57.500 dollari.

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L’agenda degli eventi

In giornata è stato diffuso il report Adp sull’occupazione privata Usa, che ha evidenziato un numero di impieghi inferiore alle attese (99 mila), oltre alle richieste di sussidi di disoccupazione (227 mila, poco sotto le stime) e l’indice Ism servizi (pressoché stabile a 51,5 punti, con l’indice di occupazione in calo a 50,2 punti).

Il tutto, aspettando il job report di domani che comprende nonfarm payrolls e disoccupazione, dal quale potrebbero emergere spunti interessanti per stabilire il ritmo di riduzione dei tassi da parte della Fed.

Nell’eurozona, vendite al dettaglio poco mosse (+0,1% m/m a luglio), dopo l’aumento inatteso degli ordini di fabbrica tedeschi (+2,9% m/m).