Sul Forex, cambio euro/dollaro stabile a 1,104 dopo l’aumento di ieri e dollaro/yen in forte ascesa a 146,7 con la valuta nipponica debole dopo alcune dichiarazioni del premier giapponese che hanno allontanato un rialzo dei tassi.
Borse Europa avviano gli scambi in ribasso in attesa dei Pmi servizi
Le principali borse europee aprono in territorio perlopiù negativo con l’attenzione torna sugli indicatori economici.
Panoramica sull’apertura delle Borse del 3 ottobre 2024
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 si trova dopo pochi minuti di scambi in ribasso del 0,4%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna al momento un calo dello 0,2% in area 33.600 punti.
Poco mossi anche il Dax tedesco (-0,3%), il Cac40 francese (-0,5%), mentre sale l’Ibex35 spagnolo (+0,3%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolare su Telecom Italia, dopo l’offerta per Sparkle ricevuta dal Mef e da Retelit, Iveco Group ed Eni.
Al contrario, le vendite non colpiscono soprattutto Generali, Stellantis, dopo il calo delle vendite negli Usa, e Unipol.
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Obbligazioni e Spread Btp/Bund
Ancora in rialzo i rendimenti delle obbligazioni governative dopo la discesa di martedì. Lo Spread Btp/Bund con il decennale italiano in risalita al 3,45% e il benchmark tedesco al 2,12%.
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Forex, Commodity e Cripto
Tra le materie prime, il petrolio Brent a 74,9 dollari al barile sui timori per le forniture in Medio Oriente, anche se l’Opec+ ha confermato i piani per ripristinare parte della produzione da dicembre.
L’oro viaggia in area 2.650 dollari l’oncia.
Bitcoin scambia a 61.300 dollari.
L’agenda degli eventi
L’attenzione torna sugli indicatori economici, ma sullo sfondo resta la preoccupazione per le tensioni in corso in Medio Oriente. Ieri i dati ADP statunitensi hanno mostrato una crescita occupazionale più forte del previsto, sostenendo l’ottimismo per un “atterraggio morbido”, in attesa del job report di venerdì.
Oggi, focus sui PMI servizi in Europa, che dovrebbero rafforzare le aspettative di tagli dei tassi, oltre alle richieste di disoccupazione statunitensi e il sondaggio sui servizi ISM.
Nel Regno Unito, il governatore della BoE Andrew Bailey ha aperto a tagli più aggressivi dei tassi se l’inflazione continuerà a moderarsi.