Notizie Indici e quotazioni Borse Europa archiviano l’ultima seduta dell’ottava con una pioggia di segni rossi

Borse Europa archiviano l’ultima seduta dell’ottava con una pioggia di segni rossi

6 Settembre 2024 17:37

La principali Borse europee chiudono l’ultima seduta della settimana in rosso, frenate dall’andamento sottotono di Wall Street dopo i dati sul mercato del lavoro americano.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 6 settembre 2024

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in ribasso dell’1,6%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta in calo dell’1,17% a 33.291,39 punti.

Negativi anche il Dax tedesco (-1,7%), il Cac40 francese (-1,1%) e l’Ibex35 spagnolo (-0,9%).

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo sulle utility con Hera, A2a ed Enel.

Al contrario, i peggiori del listino sono Prysmian, Stmicroelectronics e Banca Monte Paschi Siena.

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Obbligazionario e spread Btp/Bund

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund con il decennale italiano in discesa al 3,61% e il benchmark tedesco al 2,16%.

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Forex, Commodity e Cripto

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si stabilizza a 1,108 mentre il dollaro/yen viaggia in area 143,8.

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Tra le materie prime, il petrolio Brent a 71,6 dollari al barile dopo i dati americani e la decisione dell’Opec+ di ritardare l’aumento della produzione inizialmente pianificato per ottobre.

L’oro viaggia in zona 2.510 dollari l’oncia.

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Bitcoin scambia in area 54.200 dollari.

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L’agenda degli eventi

Ad agosto l’economia a stelle e strisce ha generato 142 mila nuovi impieghi, inferiori ai 165 mila previsti, con una netta revisione al ribasso dei nonfarm payrolls nei due mesi precedenti (-86 mila complessivi). Al contempo, il tasso di disoccupazione è sceso come previsto al 4,2% e i salari medi orari hanno accelerato la crescita su base annua al 3,8%, più del previsto.

Nel complesso, il report non toglie i dubbi sull’entità del taglio dei tassi della Fed a settembre. Se la debolezza del mercato del lavoro fa propendere per una mossa da mezzo punto percentuale, la crescita delle retribuzioni e la tenuta della disoccupazione suggeriscono di procedere con cautela e propendere per una diminuzione di soli 25 punti base.

Il membro della Fed Christopher Waller ha dichiarato che, alla luce dei dati, è tempo di agire, dicendosi aperto ad un grande taglio. Focus sui dati di mercoledì prossimo relativi ai prezzi al consumo Usa. Nell’eurozona, la lettura finale del Pil del secondo trimestre ha rivisto al ribasso la crescita, da +0,3% a +0,2% su base congiunturale.

La prossima settimana saranno due gli eventi principali da tenere sotto osservazione: il dato sull’inflazione Usa (mercoledì) e la riunione della Bce (giovedì). Riguardo al primo, il consensus Bloomberg si attende un deciso rallentamento al 2,6% del dato generale, a fronte di una componente core che dovrebbe rimanere stabile al 3,2%. Riguardo alla riunione della Bce, è quasi scontato un taglio da 25 punti base, visti i segnali di rallentamento giunti sia dall’inflazione che dalla dinamica salariale.