Notizie Indici e quotazioni Borse Europa archiviano in ribasso l’ultima seduta della settimana dopo il job report Usa

Borse Europa archiviano in ribasso l’ultima seduta della settimana dopo il job report Usa

10 Gennaio 2025 17:40

Le principali Borse europee chiudono l’ultima seduta della settimana in ribasso, in scia all’apertura negativa di Wall Street dopo i dati sul mercato del lavoro americano.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 10 gennaio 2025

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in calo dello 0,8%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta in ribasso dello 0,64% a 35.090,23 punti.

Negativi anche il Dax tedesco (-0,5%), il Cac40 francese (-0,8%) e l’Ibex35 spagnolo (-1,5%) .

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Leonardo, Intesa Sanpaolo e Banco Bpm.

Al contrario, i peggiori del listino sono Iveco Group, Campari e Inwit.

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Obbligazionario e spread Btp/Bund

Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale statunitense risale al 4,75%. Lo spread Btp-Bund con il titolo a 10 anni italiano in aumento al 3,77% e il benchmark tedesco al 2,59%.

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Forex, Commodity e Cripto

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si avvicina ulteriormente alla parità, scendendo a quota 1,023 mentre il dollaro/yen oscilla intorno a quota 158.

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Tra le materie prime, il petrolio Brent a 80 dollari al barile per la prima volta da ottobre, in scia ai rumors su possibili nuove sanzioni Usa contro la Russia.

L’oro viaggia in zona 2.670 dollari l’oncia.

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Fra le criptovalute, il Bitcoin viaggia in area $93.000.

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L’agenda degli eventi

A dicembre l’economia Usa ha creato 256 mila nuovi impieghi, più dei 165 mila del consensus e dei 212 mila di novembre. Il tasso disoccupazione dicembre è sceso inaspettatamente dal 4,2 al 4,1% (attese 4,2%) mentre la crescita annua dei salari medi orari ha rallentato leggermente al 3,9%.

Nel complesso i dati riducono l’esigenza di tagli dei tassi da parte della Fed. Ora gli operatori prevedono soltanto una riduzione nel corso del 2025 e non prima di giugno, prefigurando una lunga pausa da parte della banca centrale.

Diffuso anche l’indice dell’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori statunitensi, in calo da 74 a 73,2 punti a gennaio (dato preliminare, consensus 73,8).