Sul Forex, il cambio euro/dollaro a 1,042 e il dollaro/yen a 157,6.
Borse Europa archiviano in rialzo l’ultima seduta della settimana del Natale. Wall Street frenata dai big tech
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Le principali Borse europee chiudono in territorio positivo l’ultima seduta della settimana di Natale, con Piazza Affari la migliore. Un’ondata di vendite invece a Wall Street, con S&P 500 e Nasdaq che cedono oltre l’1% frenati dalle big tech nella fase finale di un anno eccezionale.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 27 dicembre 2024
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in rialzo dello 0,8%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta in progresso dello 1,25% a 34.160,97 punti.
Poco mossi anche il Dax tedesco (+0,7%), il Cac40 francese (+0,8%) e l’Ibex35 spagnolo (+0,5%) .
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Nexi, Stmicroelectronics e Moncler.
Al contrario, i peggiori del listino sono Amplifon, Terna e Diasorin.
Obbligazionario e spread Btp/Bund
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale statunitense sale al 4,59%. Lo spread Btp-Bund con il titolo a 10 anni italiano al 3,53% e il benchmark tedesco al 2,39%.
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Forex, Commodity e Cripto
Tra le materie prime, il petrolio Brent a 73,7 dollari al barile.
L’oro viaggia in zona 2.620 dollari l’oncia.
Fra le criptovalute, il Bitcoin scambia in area $94.700.
L’agenda degli eventi
Un’ondata di vendite nelle più grandi società tecnologiche del mondo sta colpendo le azioni Usa nella fase finale di un anno eccezionale. In un’altra sessione caratterizzata da volumi di scambio ridotti — che tendono ad amplificare i movimenti — l’indice S&P 500 e il Nasdaq 100 cedono oltre l’1%. Tutti i titoli delle grandi capitalizzazioni registrano ribassi, con Tesla e Nvidia in calo di oltre il 3%. Questo dopo un’impennata straordinaria che ha visto i principali titoli tecnologici, soprannominati “Magnificent Seven”, contribuire per oltre la metà alla performance complessiva dell’indice azionario statunitense nel 2024.
Intanto, il presidente eletto Donald Trump ha avvertito l’Unione Europea che le sue esportazioni saranno soggette a dazi statunitensi se gli stati membri non acquisteranno più petrolio e gas americani. Gli Stati Uniti sono il maggiore produttore mondiale di petrolio greggio e il più grande esportatore di gas naturale liquefatto (GNL). Gli acquirenti di GNL, tra cui l’UE e il Vietnam, hanno già discusso di aumentare le importazioni dagli Stati Uniti, anche per evitare la minaccia di dazi.
La prossima settimana sarà povera di dati macro di rilievo a causa del proseguimento del periodo di festività che comporterà la chiusura di importanti mercati. Il 31 dicembre i mercati azionari sono chiusi in Italia, Germania; orario ridotto per Francia e Regno Unito, mentre il 1° gennaio i principali mercati globali sono chiusi.
Tra i pochi eventi di rilievo segnaliamo che in Eurozona inizierà la pubblicazione dei primi dati sull’inflazione preliminare di dicembre da parte di alcuni stati membri (Spagna, Portogallo, Irlanda in programma tra lunedì e martedì). Negli Usa il principale dato macro è costituito dall’Ism manifatturiero di dicembre (venerdì). Infine, occhi puntati sulle indicazioni in arrivo dalla Cina dove saranno pubblicati gli indici Pmi di dicembre sia quelli ufficiali che quelli calcolati da Caixin.