Sul forex, l’euro/dollaro si riporta sopra 1,05 e il dollaro/yen a 155,7.
Borse Europa archiviano con segni misti l’ultima seduta della settimana
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Le principali Borse europee chiudono l’ultima seduta della settimana in ordine sparso. Poco mossa Wall Street, che si avvia comunque a registrare la miglior performance dopo l’insediamento di un presidente dal 1985, ai tempi dell’entrata in carica di Reagan.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 24 gennaio 2025
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 conclude gli scambi piatto, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib termina la sessione in progresso dello 0,24% a 36.200,72 punti.
Poco mossi il Dax tedesco (-0,1%), il Cac40 francese (+0,4%) e l’Ibex35 spagnolo (-0,1%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Mediobanca dopo l’offerta pubblica di scambio totalitaria lanciata da Banca Monte Paschi Siena. In luce anche Campari, Iveco Group e Moncler, sostenuta come il resto del lusso dalle vendite sopra le attese di Burberry.
Al contrario, le vendite colpiscono soprattutto Saipem, Telecom Italia e Diasorin.
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Obbligazioni e Spread Btp/Bund
Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund con il titolo italiano al 3,65% e quello tedesco al 2,57%.
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Forex, Commodity e Cripto
Tra le materie prime, il petrolio Brent a 78,3 dollari al barile e si avvia verso il primo calo settimanale dell’anno.
L’oro scambia in area 2.770 dollari l’oncia.
Fra le criptovalute, Bitcoin il Bitcoin supera i 106 mila dollari.
Gli eventi della giornata
Dal calendario macro sono giunti i Pmi dell’eurozona, con un ritorno alla crescita dopo due mesi di contrazione, e i dati sul sentiment dei consumatori statunitensi, in calo a gennaio per la prima volta in sei mesi. Attesa una crescita dei prezzi a un tasso annuo del 3,2% nei prossimi cinque-dieci anni, rispetto al 3% previsto a dicembre. Le vendite di case esistenti negli Usa sono aumentate, mentre il Pmi composito ha registrato un rallentamento, frenato da una crescita meno forte nei servizi.
In Giappone la Bank of Japan ha alzato i tassi allo 0,5% e i prezzi al consumo hanno accelerato al 3,6% annuo. L’istituto ha alzato le previsioni di inflazione, sottolineando che i salari crescenti la manterranno stabile intorno al 2%.
Per quanto riguarda la prossima settimana, focus sulle riunione della Fed (mercoledì) e della Bce (giovedì), oltre ai dati macro sul Pil Usa e dell’eurozona, il Pce core statunitense, i Pmi cinesi e l’inflazione tedesca.