Borse affossate da sell-off tecnologici e tensioni commerciali. A Piazza Affari tonfo di Stm e balzo di Mediaset
Dopo il lungo weekend festivo di Pasqua, Piazza Affari e le Borse europee riprendono gli scambi all’insegna delle vendite. Gli investitori si muovono cauti dopo il sell-off di Wall Street ieri sera, con la nuova caduta dei titoli tecnologici e le rinnovate tensioni commerciali tra Usa e Cina. Pechino ha risposto ai dazi doganali imposti dall’amministrazione Trump, annunciando tariffe del valore di 3 miliardi di dollari su 128 prodotti Usa come frutta, vino, prodotti in acciaio e alluminio. Ieri Wall Street ha iniziato il mese e il secondo trimestre dell’anno nel modo peggiore dal 1929. Stando ai dati di Bloomberg, le vendite che hanno affossato l’S&P 500 (-2,2%) sono le peggiori dall’inizio di aprile di 89 anni fa, preludio del crash che si tradusse poi nella Grande Depressione. Le vendite si sono trasferite sui listini asiatici questa mattina, con la Borsa di Tokyo che ha chiuso in calo di circa mezzo punto percentuale. E così sui listini d’Europa, con Francoforte che cede lo 0,75%, seguita a ruota da Londra e Parigi. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib scivola dello 0,30% muovendosi in area 22.348 punti, dopo aver archiviato marzo sostanzialmente sulla parità.
Dal fronte macro oggi sono attesi gli indici Pmi manifatturieri dei singoli paesi europei e dell’intera Eurozona. Intanto si scalda il fronte politico In Italia. In questa settimana infatti partiranno le consultazioni tra il presidente della Repubblica e le forze politiche per cercare di formare un nuovo governo. Una volta terminati i confronti, Sergio Mattarella si pronuncerà, decidendo se affidare un incarico pieno per formare un nuovo esecutivo o esplorativo (nel caso in cui le consultazioni non abbiano dato indicazioni significative) o iniziare un secondo giro di incontri. Potrebbe anche decidere di avviare in un secondo tempo dei colloqui informali.
Tornando a Piazza Affari, male Stmicroelectronics che cade sul fondo del listino principale con un tonfo di oltre 2 punti percentuali in scia alla caduta dei tecnologici a Wall Street. Sul titolo dei semiconduttori pesa anche l’indiscrezione raccolta da Bloomberg, secondo cui Apple starebbe valutando di utilizzare chip di propria produzione nei computer Mac, a partire dal 2020, sostituendo così in prima battuta i processori di Intel. La notizia sarebbe negativa anche per Stm che si troverebbe in un mercato sempre più competitivo.
Mediaset balza invece in rialzo di un +7% dopo l’accordo raggiunto nel fine settimana con Sky Italia (Leggi QUI). Infine, attenzione a Fiat Chrysler (-0,70%) in vista dei dati sulle immatricolazioni che verranno diffusi a mercato chiuso.