Bond: investitori adeguano esposizioni al rischio in cerca di una maggiore ripidità della curva
L’ultimo scorcio dell’anno dovrebbe confermare una propensione al rischio selettiva degli investitori. A ormai due mesi dalla conclusione dell’anno sembra permanere tra gli investitori un cauto ottimismo sulla crescita con contenute preoccupazioni sul fronte inflazione.
“Dai nostri parametri emerge che, nonostante la recente volatilità, gli investitori rimangono cautamente ottimisti sulla crescita a medio termine”, ha affermato Michael Metcalfe, responsabile globale Macro Strategy di State Street Global Markets. “I flussi obbligazionari indicano che, secondo gli investitori, l’inflazione è ampiamente favorevole e, attualmente, non sono eccessivamente preoccupati per le prospettive inflazionistiche, trend confermato anche dai dati sull’inflazione online di inizio ottobre. Stiamo assistendo a una rivalutazione del rischio e a una modifica delle posizioni lungo tutta la curva, ma non vediamo massicci acquisti difensivi. Se a ciò si aggiunge qualche modesto investimento nell’area del credito, i flussi sembrano indicare che gli investitori a lungo termine non sono ancora preoccupati“.
“Gli investitori istituzionali hanno adeguato le proprie esposizioni al rischio, riducendo una parte del loro sottopeso nella porzione più piatta della curva negli Stati Uniti, alla ricerca di una maggiore ripidità”, ha aggiunto Antoine Lesné, responsabile Strategia e Ricerca EMEA di SPDR ETFs. “È interessante notare che, nonostante le indicazioni di mercato sulla crescita dei salari comincino a minacciare il ritmo dell’incremento dei tassi negli Stati Uniti, non stiamo assistendo a forti acquisti con funzione di protezione dall’inflazione. Se da un lato non si sono verificati scambi massicci dovuti al risk off, dall’altro dobbiamo ancora capire se la propensione al rischio selettiva degli investitori resterà intatta nella seconda metà dell’ultimo trimestre, quando tipicamente le allocation diventano più dinamiche e si assiste a un consolidamento della volatilità”.
Il Bond Compass, nuovo report trimestrale curato da State Street Global Advisors, divisione di asset management di State Street Corporation, offre un quadro dei flussi obbligazionari a livello globale e degli indicatori delle posizioni detenute nell’ultimo trimestre, attraverso l’utilizzo di un campione di 10.000 miliardi di dollari di asset, equivalenti al 10% dei titoli obbligazionari globali in circolazione.
Analisi terzo trimestre: debolezza flussi sui BTP è stata contenuta
Nel terzo trimestre si è assistito ad un braccio di ferro tra la “fuga verso la sicurezza” (flight to safety) e il miglioramento dei fondamentali. “I fondamentali hanno avuto la meglio, creando un contesto complicato per i rendimenti obbligazionari – rimarca il report Bond Compass – Ad ogni modo, i dati hanno messo in evidenza alcune sfumature nel comportamento degli investitori che hanno gettato le basi per un quarto trimestre costruttivo, malgrado un avvio poco incoraggiante.
I flussi sono stati deludenti sui Treasury, ma si sono ripresi in parte quando gli investitori hanno cambiato la propria view sulla curva. Coloro che si erano posizionati in vista di un suo appiattimento, nel terzo trimestre hanno ridotto la propria sottoesposizione nella parte centrale della curva alleggerendosi invece sulle scadenze più lunghe.
Ciò che più sorprende, rimarca State Street, sono i flussi degli investitori in Europa. La debolezza nei flussi sui BTP è stata contenuta, a rispecchiare il fatto che gli investitori fossero già sottopesati. La domanda di Gilt è stata invece sostenuta, ad indicare che tali strumenti sono forse visti come una possibile copertura contro le conseguenze economiche di una Brexit “senza accordo”.