Boeing: titolo verso settimana peggiore dal 2009. In fumo $33 miliardi di valore di mercato
Shock in borsa per Boeing. Il titolo del colosso aerospaziale americano si appresta a terminare la settimana di contrazioni soffrendo il calo settimanale più forte dal 26 giugno del 2009. E’ quanto emerge dai dati di FactSet che dimostrano come, da venerdì scorso a oggi, il valore di mercato del gigante sia sceso di $33 miliardi.
Motivo: i timori sul destino di uno dei suoi prodotti di punta, dopo che l’aereo Boeing 737 Max del volo 302 dell’Ethiopian Airlines si è schiantato domenica scorsa 10 marzo, provocando la morte di tutte le 157 persone a bordo.
Il disastro aereo è avvenuto dopo che lo scorso ottobre, in Indonesia, un altro aereo dello stesso modello, utilizzato per il volo 610 di Lion Air, era precipitato nel mare di Java: in quell’incidente sono state tutte le 189 persone presenti a bordo a perdere la vita.
Il disastro di domenica scorsa ha avuto un effetto immediato: diverse nazioni hanno lasciato a terra gli aerei Boeing 737 MAX, chiudendo praticamente i cieli al modello del colosso.
Prima l’Etiopia, direttamente coinvolta nello schianto del volo, che era partito da Adis Abeba verso Nairobi, ha comunicato la decisione di sospendere i voli; quasi contestualmente, lo stesso annuncio è arrivato dalla Cina. Idem hanno fatto Regno Unito, Australia, Singapore, Hong Kong, Libano, Thailandia, Nuova Zelanda e Isole Figi. Boeing 737 MAX bandito anche in India e negli Emirati Arabi Uniti.
La stessa decisione è stata presa dall‘Unione europea, con l’Agenzia per la sicurezza dell’Aviazione in Ue che ha emesso una direttiva di emergenza sospendendo tutti i voli del Boeing 737-8 Max e 737-9 Max in Europa. La decisione è stata condivisa dall’Italia, come prontamente reso noto dall’Enac.
Fino a ieri, sembrava che l’America rimanesse ancorata alla decisione di far proseguire i voli del modello Boeing. Poi la nota, con cui l’FAA, (Federal Aviation Administration) è tornata sui suoi passi, citando prove che dimostrerebbero similitudini nelle dinamiche delle due tragedie in cui, in meno di sei mesi, hanno perso la vita 346 persone.
Gli Stati Uniti hanno deciso insomma di seguire la stessa linea adottata da molte altre nazioni, a seguito del disastro dell’Ethiopian Airlines. Secondo i dati della stessa agenzia federale dell’aviazione Usa, l’FAA per l’appunto, dei più di 350 modelli Boeing 737 Max presenti nelle flotte delle compagnie aeree a livello globale, 74 sono gestiti da società americane.
Tra queste, United Airlines, American Airlines e Southwest Airlines.
Daniel Elwell, responsabile dell’FAA, ha riferito ai giornalisti che alcune nuove immagini satellitari mostrano che il movimento dell’Ethopian Airlines prima dello schianto presenta caratteristiche simili a quello del Lion Air.
“La mia speranza è che l’FAA, le compagnie aeree, le varie aziende manifatturiere e tutte le parti coinvolte lavorino affinché questa sospensione sia la più breve possibile, in modo che gli aerei possano ritornare a volare”, ha detto Elwell.
La notizia della decisione di chiudere i cieli al modello di Boeing è stata data con un annuncio ufficiale anche dal presidente americano Donald Trump.
Il titolo Boeing ha reagito subito, con una perdita ieri del 3% circa durante la sessione, per poi chiudere in lieve rialzo (+0,5% a $377,14).
Oggi l’azione rimane sotto pressione a Wall Street. Sotto osservazione i titoli delle compagnie aeree che avranno l’obbligo di tenere a terra il modello. Marketwatch fa notare che Southwest Airlines possiede 34 aerei Boeing 737 MAX, otto in più rispetto a qualsiasi altra compagnia aerea americana. Ciò significa che il gruppo dovrà lavorare di più rispetto alle rivali per riorganizzare i voli.
Detto questo, Southwest aveva permesso ai passeggeri di cambiare volo anche prima della decisione dell’amministrazione Trump di fermare i Boeing a terra. Nessun allarme per l’annuncio di Trump neanche da parte di American Airlines e United Airlines. Non per niente i titoli del settore sono in rialzo a Wall Street.