Bitcoin supera $11.000, +170% da inizi anno. La febbre è tornata, piano Libra di Facebook fa da assist
Torna la Bitcon-mania? E’ sicuramente presto per dirlo, ma il trend che la moneta digitale numero uno al mondo ha riportato da inizi anno è di tutto rispetto: si tratta, infatti, di un balzo superiore a +170%, che ha permesso alla criptovaluta di tornare nelle ultime ore al di sopra di quota $11.000, al record dal 5 marzo del 2018. Stando al trend del Bitcoin Price Index di Coindesk, il Bitcoin ha testato un massimo intraday pari a $11.307,69, prima di tornare a essere scambiato a $10.624,10.
La febbre Bitcoin sta tornando tra gli investitori nonostante i moniti dei detrattori, che ricordano agli investitori potenziali il crash che seguì il raggiungimento del massico storico da parte della valuta, nel dicembre del 2017, quando venne superata quota $19.000. Il crollo fu tale che, anche all’inizio del 2019, i prezzi scivolarono fino a $3.000, dopo un 2018 da dimenticare.
La marcia al rialzo dell’asset è partita verso la fine di febbraio, grazie agli annunci di nuovi progetti legati alle criptovalute che sono stati annunciati da alcuni grandi nomi. Fidelity ha per esempio lanciato un servizio di depositi di criptovalute e un sistema di esecuzione del trading. La novità più grande è arrivata però soprattutto negli ultimi giorni, con l’annuncio di Libra da parte di Facebook.
Libra verrà lanciata a metà del 2020 e sarà gestita dalla Libra Association, organizzazione indipendente e non profit con sede a Ginevra. Il nuovo progetto Facebook è stato illustrato da David Marcus, ex presidente di PayPal, assunto da Zuckerberg nel 2014, che ha concepito il progetto Libra.
“Libertà, giustizia e denaro, che è esattamente quello che stiamo cercando di fare qui”, ha dichiarato Marcus. “Le persone saranno in grado di spedire, ricevere, spendere e proteggere i loro soldi, grazie ad un sistema finanziario globale più inclusivo”.
Con Libra “aspiriamo a rendere facile per tutti inviare e ricevere soldi proprio come si usano le nostre app per condividere istantaneamente messaggi e foto”, ha spiegato il numero uno di Facebook Mark Zuckerberg. Clicca QUI PER ALTRI DETTAGLI.
Certo, molti guardando con preoccupazione a questo progetto, tanto che qualcuno ha già chiesto lo stop alla sua realizzazione.
Sull’effetto Facebook-Bitcoin, così ha commentato il fenomeno Jehan Chu, co-fondatore di Kenetic Capital, società che investe nella start-up blockchain.
“Il balzo del prezzo è dovuto a due fattori. Da un lato, cresce il consensus all’interno della comunità degli investitori, secondo cui il Bitcoin viene visto sempre di più come un ‘deposito’ legittimo di valore nell’era digitale. La seconda cosa è che il lancio della criptovaluta Libra di Facebook ha costretto tutti i CEO a prendere in seria considerazione il mondo cripto”.
Detto questo, occhio all’articolo con cui il Guardian commentò il recente decimo anniversario del Bitcoin: l’articolo del Guardian firmato da Tibor Fischer parla del decimo anniversario della criptovaluta numero uno al mondo, osannata, ma anche sbeffeggiata, praticamente da quando è nata. Nell’articolo pubblicato sul quotidiano britannico, Fischer ricorda tutte le definizioni uscite dalla bocca dei “suoi detrattori, soprattutto vecchi banchieri ed economisti“, facendo riferimento alle volte in cui è stato bollato come “mania dei tulipani”, o come “uno specchietto per le allodole”. Dall’altro lato, i suoi fan più sfegatati – “patiti della tecnologia & Co e hippies degli ultimi anni – lo hanno visto non solo come una moneta da poter essere messa in circolazione, ma anche come una vera e propria salvezza: una panacea universale, non solo per combattere l’inettitudine o la cattiveria dei governi e la povertà, ma anche per sancirne la fine. Alleluja e kumbaya“.
Per il Guardian, ciò che è incredibile, di questo asset deriso o sfruttato anche da falsi profeti, è la sua stessa sopravvivenza.
Il Bitcoin “è sopravvissuto ai ripetuti crash e all’ostilità degli stati”, si legge nell’articolo.
Certo, il suo creatore, Satoshi Nakamoto, voleva che la criptovaluta fosse una moneta.
E uno scenario del genere, per Fischer, “appare improbabile”. Detto chiaramente: “nel breve termine non potrete acquistare con il Bitcoin neanche una pinta di latte al negozio all’angolo”.
E, “se il Bitcoin valga 2.000 o 20.000 sterline non è poi così importante. Gli speculatori che vogliono arricchirsi velocemente hanno probabilmente abbandonato il mondo delle criptovalute. Ciò che conta ora è la sua adozione”