Bitcoin, dopo CBOE e CME è l’ora del Nasdaq: preparativi per lanciare futures in stile Total Return
Anche il Nasdaq fiuta l’affare Bitcoin e si prepara a lanciare i futures sulla criptovaluta numero uno al mondo. Lo conferma Adena Friedman, amministratore delegato del mercato azionario.
Nel corso di un’intervista rilasciata alla CNBC da Davos, dove è in corso il World Economic Forum, Friedman ha confermato le indiscrezioni circolate di recente, rifiutandosi tuttavia di fornire dettagli sul momento in cui il piano diventerà esecutivo, e ribadendo che lo studio si trova ancora in una fase esplorativa.
“Continuiamo ad approfondire l’idea dei contratti futures sulla criptovaluta insieme a un socio, e continuiamo a guardare alla gestione del rischio che (un tale progetto) comporterebbe, assicurandoci di seguire i giusti protocolli. Stiamo contestualmente verificando se ci sia una domanda adeguata, e che il contratto sia diverso rispetto a quelli che ci sono già in giro”.
Qualche precisazione, il ceo, l’ha tuttavia data, sottolineando che in ogni caso i futures sul Bitcoin che il Nasdaq vuole lanciare si baseranno sul modello dei “ritorni totali”.
E’ dunque possibile, secondo gli analisti, che il prodotto finanziario finisca con il monitorare più i prezzi spot che quelli futuri.
“In ogni caso, dovremmo fare riferimento al CFTC (Commissione di Trading sui Futures delle Commodities)”, ha detto Friedman.
Nel frattempo, il 2018 non si sta confermando certo positivo per il mondo delle criptovalute, se si considera che i prezzi del Bitcoin sono crollati di quasi il 50% rispetto ai massimi vicini a $20.000 testati a dicembre. E il ceo di TD Ameritrade, intervistato anche lui da Cnbc, ha fatto notare che a scendere sono stati anche i volumi di scambio.
Da segnalare che i futures sul Bitcoin sono stati lanciati verso la fine dell’anno scorso sia sul CBOE che sul CME.