Bitcoin bocciato da Nouriel Roubini: gigantesca bolla speculativa, ecco che fine farà
Bitcoin osservato speciale dopo le forti oscillazioni che lo hanno travolto nel fine settimana. Oggi, stando a quanto risulta dal Bitcoin Price Index, i prezzi della criptovaluta si attestano a $6.495 e riportano variazioni piuttosto contenute.
La lieve flessione non deve tuttavia trarre in inganno. Il Bitcoin è scivolato infatti nella sessione di lunedì fino a $5.605, rispetto al record intraday di $7.882 testato lo scorso 8 novembre.
I dati diffusi da Bitcoinity.org mostrano inoltre che i volumi di bitcoin scambiati sulle varie piattaforme sono balzati a 436.021 unità nella giornata di domenica, al massimo dal mese di settembre. Sempre domenica, BitMex, piattaforma di scambio dei derivati sul Bitcoin che consente di shortare la moneta digitale, ha assistito a un’attività a livelli record.
Intervistato da Bloomberg John Spallanzani, responsabile strategist della divisione macro presso GFI Securities, a New York, ha ricordato che “il trading delle criptovalute non è per gli investitori principianti“.
E un’ennesima critica contro la valuta è arrivata giorni fa dall’economista Nouriel Roubini:
“Una bolla speculativa gigantesca“. E’ con queste parole che l’economista che ha previsto la crisi finanziaria del 2008 ha definito la febbre del Bitcoin.
Nel corso di un’intervista rilasciata all’edizione polacca di Business Insider, Roubini ha fatto anche una distinzione a suo avviso importante:
“Prima di tutto, separerei il blockchain dal Bitcoin. Il blockchain rappresenta infatti, per molte aziende, un’enorme opportunità per incrementare i livelli di produttività, e credo che la tecnologia sia qualcosa di molto positivo. Ma il Bitcoin e le altre criptovalute sono qualcosa di totalmente diverso. Ritengo che ci sia una gigantesca bolla speculativa legata al Bitcoin”.
Il motivo? Per Roubini il Bitcoin non è né uno strumento serio di pagamento né un buon modo di accumulare capitale.
Il Bitcoin, ha spiegato, “si autoalimenta. Non ci sono ragioni fondamentali che possano giustificare prezzi a tali livelli. In più, è utilizzato anche dai criminali, che lo usano per fare i loro sporchi affari. Credo che ci saranno sempre più paesi che inizieranno a dichiarare illegali le piattaforme in cui vengono scambiati i Bitcoin, così come ha fatto la Cina. Saranno varate nuove regole. Ed è questa la fine che farà il Bitcoin“.