Bilancio Intel farà da assist ai titoli chip? Semiconduttori impantanati in correzione record da 2011
Ora che gli utili di diversi colossi dell’hi-tech sono stati diffusi a Wall Street, analisti e investitori si chiedono se il vento, soprattutto sul settore dei chip, potrà cambiare. Uno stesso articolo di Bloomberg, in attesa della pubblicazione degli utili di Intel, aveva fatto notare che una qualsiasi notizia positiva avrebbe aiutato a smorzare l’ansia di cui è impregnato il comparto.
Basti pensare che le azioni sono tuttora impantanate in una fase di correzione (perdita superiore a -10% dai massimi) , che si è presentata per ben due volte in meno di un anno. Un fenomeno, questo, a cui non si assisteva dal 2011.
Ora che i risultati di bilancio del primo trimestre di Intel sono stati diffusi, si può dire con certezza che il colosso dei chip non ha deluso. Tutt’altro.
Nei primi tre mesi del 2018, Intel ha riportato, infatti, utili e fatturato migliori delle attese. Immediata la reazione del titolo, che è volato fino a +8% con l’annuncio della trimestrale, dopo aver chiuso a $53,05, in rialzo del 3,3%.
In particolare, gli utili netti si sono attestati a $4,45 miliardi, o 93 centesimi per azione, rispetto ai $2,96 miliardi, o 61 centesimi, dello stesso periodo dello scorso anno. Su base adjusted, l’attivo per azione è stato di 87 centesimi, meglio dei 71 centesimi previsti dal consensus.
Il fatturato è salito a $16,07 miliardi dai $14,8 miliardi precedenti, confermandosi superiore ai $15,07 miliardi attesi dagli analisti.
Un’altra buona notizia è l’ottimismo che Intel ha mostrato riguardo ai prossimi mesi e all’intero 2018.
Per il secondo trimestre, il colosso ha reso noto infatti di prevedere utili adjusted di 85 centesimi per azione, su un giro d’affari di $16,3 miliardi, meglio degli 81 centesimi per azione e dei $15,59 miliardi dell’outlook degli analisti.
Non solo: Intel ha anche rivisto al rialzo l’outlook per l’intero anno, comunicando di stimare utili adjusted tra $3,66 e $4,04 per azione, su un fatturato tra $66,5 miliardi e $68,5 miliardi.
Anche in questo caso, l’outlook è migliore di quello degli analisti, che è di un utile per azione di $3,57 su un giro d’affari di $65,11 miliardi.
Ma quali sono le previsioni di Wall Street per il titolo e, in generale, per il comparto dei chip, che è stato così tanto assediato dai sell negli ultimi mesi?
Da segnalare che le quotazioni di Intel sono salite nel corso degli ultimi 12 mesi di oltre +40%, anche se recentemente hanno fatto fatica a superare i massimi attorno a $54. Tuttavia, Cnbc riporta come ci siano diversi trader che stanno scommettendo sul mercato delle opzioni su un balzo del titolo fino a $57,58, in rialzo di oltre +10% rispetto ai livelli attuali.
Guardando all’intero settore dei semiconduttori, una buona notizia sicuramente è arrivata nelle ultime ore anche da AMD, le cui quotazioni ieri hanno segnato un rally del 12%, beneficiando dell’ottimismo della rivale di Intel sulle vendite future. AMD ha permesso al sottoindice di riferimento dei semiconduttori, il Philadelphia Semiconductor Index, di interrompere la fase ribassista durata sei sessioni, la più duratura in due anni.
Il peggioramento del sentiment è stato innescato soprattutto dall’outlook poco confortante di Taiwan Semiconductor Manufacturing che, parlando di rallentamento della domanda di smartphone, aveva mandato in subbuglio tutto il mercato dei chip.
Ora, l’outlook positivo di Intel riuscirà forse a smorzare i timori sulla domanda dei semiconduttori. Anche se, sicuramente, il verdetto finale arriverà con gli utili di Apple, il prossimo martedì, 1° maggio.