Bilanci Citigroup e JP Morgan non deludono. E i titoli hanno già sovraperformato Wall Street ed ETF
JP Morgan e Citigroup, tra i titani del mondo di Wall Street, battono le attese degli analisti, grazie alla crescita dei ricavi delle rispettive divisioni di trading. Il rialzo degli utili di JP Morgan, nel corso del quarto trimestre del 2019, si spiega anche con la stabilizzazione della crescita economica globale, lo smorzarsi delle tensioni commerciali e i “forti consumi”: elementi che vengono messi in evidenza dal numero uno del colosso, Jamie Dimon.
“I consumi americani continuano a versare in una buona condizione. Ne intravediamo i benefici nei nostri business rivolti al consumo”, ha detto Dimon. Il titolo JP Morgan sale, dopo essere balzato del 17,8% negli ultimi tre mesi terminati nella sessione di ieri, facendo meglio dell’SPDR Financial Select Sector ETF (+11,6% nello stesso arco temporale) e del Dow Jones Industrial Average (+7,9%).
Gli utili di JP Morgan sono saliti su base netta a $8,52 miliardi, o $2,57 per azione, rispetto ai $7,07 miliardi, o $1,98 per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente. Gli analisti avevano previsto un utile per azione inferiore, pari a $2,35.
Il fatturato su base netta si è attestato a $28,3 miliardi dai $26,1 miliardi del quarto trimestre del 2018 e meglio dei $27,7 miliardi attesi dal consensus. Il margine di interesse netto è sceso del 2% a $14,3 miliardi, ma ha fatto meglio dei $14,10 miliardi stimati.
JP Morgan ha insomma battuto le previsioni su tutti i fronti, anche a livello settoriale. Il fatturato della divisione corporate e di investment bank è balzato in particolare del 31% a $9,47 miliardi, meglio degli $8,15 miliardi attesi. Il giro d’affari della divisione di mercati e servizi strumenti finanziari ha fatto inoltre +55%, a $6,14 miliardi.
Il fatturato netto della divisione di consumer banking è stato pari a $14 miliardi, in realtà in calo del 2% su base trimestrale, ma in rialzo del 3% su base annua; l’utile netto della divisione si è attestato a $4,23 miliardi, in flessione dell’1% su base trimestrale ma in crescita del 5% su base annua.
Molto bene anche Citigroup, i cui profitti sono saliti nel quarto trimestre del 15%, a $4,98 miliardi, o $2,15 per azione, rispetto ai $4,3 miliardi, o $1,65 per azione, dello stesso periodo del 2018. Anche Citigroup ha fatto meglio delle attese, visto che gli analisti avevano previsto un attivo per azione di $1,81.
Un assist è arrivato per l’appunto dal business delle operazioni di trading, con quelle sul reddito fisso che hanno garantito una crescita del fatturato pari a +49% su base annua, a $2,90 miliardi.
Così come JP Morgan, anche Citigroup ha beneficiato, inoltre, della solidità dei consumi Usa. Nella sua divisione di consumi, gli utili sono balzati infatti del 12% su base annua, grazie all’apporto positivo dell’unità di carte di credito, che ha beneficiato della maggiore propensione dei consumatori a chiedere prestiti e a spendere durante il periodo dello shopping natalizio (che in America inizia nel Black Friday, il giorno dopo della festività del Thanksgiving).
Il titolo Citigroup è salito del 14,8% nel trimestre terminato lunedì scorso, a fronte del +11,6% dell’SPDR Financial Select Sector ETF XLF e il +10,9% dell’indice S&P 500.