Big family office ancora in fuga dalla liquidità. Ecco le asset class a cui guardano
In che direzione investono i big family office istituzionali per far fronte all’inflazione? In vista dei prossimi 12 mesi la rotta è chiara: non intendono continuare a puntare sulla liquidità (cash) nel 2023. Mostrano, infatti, una maggiore propensione al rischio in tutte le asset class, con un interesse in calo per le criptovalute. Aumentano, infine, solo moderatamente l’esposizione al reddito fisso per cogliere le opportunità offerte dai tassi di interesse più elevati. A voler sintetizzare: meno cash e più alternativi. Questa la view contenuta nel secondo report Goldman Sachs Family Office Investment Insights, dal titolo “Eyes on the Horizon”, condotto dal 17 gennaio al 23 febbraio 2023, che ha intervistato 166 family office istituzionali con un patrimonio netto di almeno 500 milioni di dollari (93%), il 72% dei quali con un patrimonio di almeno 1 miliardo di dollari.
Allocazioni negli alternativi: ecco le aree d’interesse
La maggior parte dei family office punta a incrementare le proprie allocazioni nelle seguenti asset class nel corso del 2023: circa il 48% degli intervistati ha aumentato la propria allocazione in azioni del mercato pubblico, segue private equity (41%), reddito fisso (39%), private credit (30%) e private real estate e infrastrutture (27%).
Gli alternativi rappresentano ancora un punto di riferimento per i family office, con un’allocation media totale del portafoglio pari al 44% tra le varie asset class alternative, a differenza di altri soggetti ultra-high net worth, che solitamente allocano circa il 20-25% del proprio portafoglio negli alternativi, in base alla tolleranza al rischio.
Investimenti nell’immobiliare, l’interesse c’è ancora
Tra le scelte che si confermano c’è quella nei confronti dell’immobiliare residenziale, con circa un terzo dei family office intende aumentare l’esposizione a questo comparto nei prossimi 12 mesi e con un altro 30% che desidera mantenere la propria esposizione. Meno appeal nei confronti del real estate commerciale, in particolare gli uffici e gli spazi retail: solo il 7% dei family office sta cercando di aumentare l’esposizione al settore office e il 4% a quello retail, mentre rispettivamente il 12% e il 10% stanno cercando di diminuire l’esposizione a questi settori.
Questione crypto e asset digitali
Rispetto al 2021, un numero maggiore di family office ha investito in criptovalute (26%, rispetto al 16%), ma solo il 12% ha espresso un potenziale interesse futuro per quest’asset class. A spegnere l’interesse l’estrema volatilità del mercato delle criptovalute registrata nell’ultimo anno: il 62% degli intervistati ha dichiarato di non essere investito e di non essere interessato alle criptovalute in futuro, rispetto al 39% del 2021. L’ecosistema più ampio degli asset digitali è al centro dell’attenzione. Il 32% dei family office infatti investe in asset digitali e la ragione più citata è la “fiducia nella forza della blockchain”.
Qualche numero per riassumere l’asset allocation
I family office continuano a mantenere solide allocazioni in asset di rischio. Le percentuali relative alla prima parte del 2023 sono indicate qui di seguito (è possibile che non si raggiunga un totale del 100% poiché le percentuali sono state arrotondate):
28% azionario pubblico
26% private equity
12% cash/cash equivalent (esclusi i Treasury statunitensi)
10% reddito fisso
9% real estate privato e infrastrutture
6% hedge fund
3% private credit
1% commodity
“I family office hanno indicato che i settori in cui sono maggiormente sovrappesati sono quelli dell’information technology e dell’health care, temi di crescita secolare con il potenziale di affrontare i cicli economici e di generare valore nel lungo periodo”, emerge dal report di Goldman Sachs Family Office Investment Insights.