BCE, spaventa l’inflazione. Ancora rialzi in vista? Queste le ipotesi
Rispetto allo scorso febbraio, sono aumentate in modo significativo le aspettative di inflazione per l’area Euro. Questo è ciò che si legge nella nota diffusa dalla Banca Centrale Europea (Bce), che dopo aver alzato la settimana scorsa i tassi di interesse di 25 punti base al 3,75%, ha presentato ieri il Consumer Expectations Survey (Ces) relativo al mese di marzo, con gli investitori che si aspettano ora ulteriori incrementi nei prezzi al consumo.
Preoccupano le aspettative di inflazione
Secondo il sondaggio della Bce, nei prossimi 12 mesi aspettative medie per l’inflazione sono aumentate significativamente passando dal 4,6% di febbraio all’attuale 5,0%. Ma non solo, l’inflazione è vista in aumento anche nei prossimi anni, con le attese sull’inflazione a tre anni che sono aumentate dal 2,4% del sondaggio precedente di febbraio all’attuale 2,9%.
Teniamo inoltre presente che il tasso medio di inflazione percepita nei 12 mesi precedenti a marzo è aumentato al 9,9%, dall’8,7% della rilevazione di febbraio.
Ora il livello di inflazione in Europa si trova al 7%; con gli analisti che si aspettano che questo livello raggiunga il 5,6% a fine 2023, per poi scendere al 2,5% nel 2023 e tornare al 2,2% nel 2025.
Le aspettative di inflazione sono quindi rimaste ben al di sopra del livello obiettivo della Bce, che sta incrementando i tassi proprio per cercare di smorzare il livello di crescita dei prezzi riportandoli verso il target del 2%, un livello ritenuto idoneo per garantire una solida crescita economica.
Bce continuerà ad alzare i tassi?
Come si legge nel sondaggio, nei prossimi 12 mesi l’incertezza sulle aspettative di inflazione ha raggiunto il livello più alto dall’inizio dell’indagine nell’aprile 2020, anche se non mancano le divergenze di visione. Da questo punto di vista dobbiamo segnalare che gli intervistati più giovani (età 18-34) hanno continuato a segnalare percezioni e aspettative di inflazione inferiori rispetto agli intervistati più anziani (55-70 anni).
Ecco che queste attese poco rosee sull’inflazione europea non fanno altro che preoccupare ulteriormente gli investitori, in quanto adesso la Bce potrebbe continuare con la stretta sui tassi, alzando i tassi di interesse anche nella prossima riunione di metà giugno.
Da questo punto di vista, anche secondo Joachim Nagel il numero uno della Bundesbank, la banca centrale tedesca il rialzo dei tassi potrebbe proseguire dopo estate. “Non si può escludere nulla” ha detto Nagel che, secondo cui “il livello d’inflazione è ancora troppo alto e molto appiccicoso”
Dopo l’ultima e recente mossa di stretta monetaria, ora la maggior parte degli economisti prevede altri due rialzi dei tassi di 25 punti base da parte della Bce, nelle riunioni di giugno e luglio, che porterebbero quindi il tasso di rifinanziamento principale al 4,25%.
Secondo i dati raccolti da Bloomberg, al momento le prospettive sui tassi di interesse sono al 3,25% a fine 2024.
In lieve calo le prospettive di crescita economica
Brutte notizie anche sul fronte della crescita economica, con i consumatori europei che ora si aspettano una crescita economica per i prossimi 12 mesi in lieve calo a -1,0%, dal precedente sondaggio di febbraio a -0,9%.
In linea con queste aspettative di crescita economica inferiori, aumentano le stime per il tasso di disoccupazione, che nei prossimi 12 mesi è aumentato all’11,7%, rispetto all’11,5% di febbraio. I consumatori continuano quindi ad aspettarsi che il tasso di disoccupazione futuro sarà superiore al tasso di disoccupazione attuale percepito (11,3%), un altro segnale di preoccupazione per gli investitori europei.
Se da una parte è diminuita la crescita prevista del reddito nominale per i consumatori più anziani (dai 55 anni in su), al contrario è aumentata per i consumatori più giovani (18-34 anni).
Prezzi delle case visti in rialzo
Inoltre, i consumatori europei si aspettano ora che il prezzo della propria casa aumenti del 2,7% nei prossimi 12 mesi. Queste stime sono leggermente superiori rispetto ai mesi precedenti, anche se le aspettative di crescita dei prezzi delle abitazioni sono rimaste ben al di sotto di quelle registrate nella prima metà del 2022.
Nel frattempo però, continuano a salire le aspettative sui tassi dei mutui che a 12 mesi sono visti al 5,1%, superando di ben 1,8 punti percentuali le attese registrate a inizio 2022.