Bce rivede al rialzo crescita Pil e inflazione. Euro giù, ma analisti prevedono nuovo rally 2018
Ultima riunione del Consiglio direttivo della Bce del 2017: i tassi vengono lasciati invariati come da attese, con quelli principali che rimangono allo zero per cento e quelli sui depositi negativi a -0,40%. Nessuna sorpresa sul QE: il piano, come già annunciato, sarà dimezzato a partire dal prossimo anno, con gli acquisti degli asset che passeranno dal valore di 60 a 30 miliardi di euro al mese, fino a settembre. Se poi dovesse essere ancora necessario, il QE potrebbe essere prorogato.
Nella conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi della Bce, Draghi comunica le nuove previsioni sulla crescita del Pil e dell’inflazione da parte dell’istituto. Le sorprese non mancano, soprattutto guardando al 2018.
La Bce ha rivisto al rialzo l’outlook sulla crescita del Pil di quest’anno a +2,4%, dal +2,2% precedente; quello del 2018 è stato alzato a +2,3% da +1,8% inizialmente atteso; quello del 2019 a +1,9% da +1,7%; infine, la crescita del 2020 è prevista al ritmo +1,7%.
Rivista al rialzo anche la stima sul tasso di inflazione del 2018, atteso ora a +1,4%, mentre per il 2020 si prevede una ulteriore accelerazione all’1,7%, valore che rimane tuttavia al di sotto del target della banca centrale, che è appena inferiore alla soglia del 2%.
Ottimismo e fiducia, dunque, da parte della Bce di Draghi, ma anche cautela, visto che il trend delle pressioni inflazionistiche rimane poco convincente.
Sul mercato dei cambi l’euro accelera così al ribasso, dopo essere salito durante la conferenza stampa, e alle 16.20 ora italiana circa cede lo 0,26%, a $1,1795.
Si tratterebbe tuttavia soltanto di una parentesi, visto che i trader scommettono su un rialzo della moneta unica nel 2018, dopo il balzo +12% segnato nei confronti del dollaro nel corso del 2017, che ha incoronato l’euro valuta migliore tra quelle dei paesi del G10.
Petr Krpata, responsabile strategist della divisione dei tassi europei presso ING, ritiene che il mercato non abbia ancora scontato le prospettive di un rialzo dei tassi da parte della Bce che, prima o poi, è destinato ad arrivare.
E ciò significa che il margine di rialzo per la moneta è significativo, tanto che ING prevede un guadagno dell’euro sul dollaro, nel 2018, di circa +10%, a $1,30. E Krpata non è l’unico ottimista, visto che la stima mediana degli strategist intervistati da Bloomberg è di un rialzo a $1,21 entro il quarto trimestre dell’anno prossimo.
(in fase di scrittura)