BCE: Professional Forecasters, inflazione rivista al ribasso, crescita economica al rialzo
Meno inflazione, più crescita. Questo il quadro che emerge dal sondaggio condotto dalla Banca Centrale Europea tra i cosiddetti “Professional Forecasters (SPF). Secondo il panel, composto da 56 esperti, la crescita dei prezzi al consumo nell’anno corrente è destinata ad attestarsi all’1,5% mentre il Pil dovrebbe segnare un +1,9%, rispettivamente -0,1 e +0,2 per cento rispetto alla view precedente.
Per il 2018-19, l’inflazione è stimata all’1,4-1,6 per cento, anche in questo caso -0,1% nel confronto con il dato espresso nel secondo trimestre, mentre la crescita dell’economia è vista all’1,8%, +0,2%, e all’1,6%, +0,1%.
In versione “core”, quello che si ottiene eliminando dall’indice HICP (Harmonised Index of Consumer Prices) le componenti più volatili, l’indice dei prezzi è stato incrementato all’1,1% per l’anno corrente e confermato per i prossimi due (1,3% nel 2018, 1,5% nel 2019). Nel lungo periodo, al 2022, ribadita sia la stima sull’indice completo (1,8%), sia quella sul dato depurato (1,7%) e sia l’indice della crescita economica (1,6%).
In qualunque caso, l’HICP è destinato a confermarsi sotto il target del 2%. “Nel complesso – rileva l’istituto guidato da Mario Draghi – nel lungo termine i rischi per l’inflazione restano ribassisti”.
Il tasso di disoccupazione sembrerebbe destinato a continuare la sua parabola discendente. Nel 2017 e nei prossimi due il dato è pronosticato al 9,2, all’8,8 e all’8,4 per cento. Nel confronto con i dati elaborati nel Q2, si registra una revisione ribasso dello 0,2% (2017) e dello 0,3% (2018-19). Al 2022 il rapporto tra persone in cerca di un’occupazione e forza lavoro è all’8,1%, -0,3%.