Notizie Notizie Mondo Bce, Nowotny agita l’euro con frase sui tassi, Dollar Index a minimi in due settimane

Bce, Nowotny agita l’euro con frase sui tassi, Dollar Index a minimi in due settimane

11 Aprile 2018 10:45

Dichiarazioni che di per sè sono state “aggressive”: così Citi ha motivato le parole rilasciate da Ewald Nowotny, membro del Consiglio direttivo della Bce di Mario Draghi e governatore della Banca centrale austriaca.

Noto per la sua posizione da falco, vicina a quella de numero uno della banca centrale tedesca Bundesbank, Jens Weidmann, Nowotny ha affermato in un’intervista a Reuters che  la Bce potrebbe dare il via al processo di normalizzazione dei tassi, iniziando con l’aumentare il tasso sui depositi dal valore attuale, pari a -0,40%, a -0,20%.

“Non avrei problemi a passare da un tasso sui depositi da -0,40% a -0,20% come primo passo e poi, come secondo passo, alzare il principale tasso di rifinanziamento”.

Nowotny non si è espresso sul timing.

Le dichiarazioni hanno avuto un effetto rialzista sulle moneta unica, che ha superato nella sessione della vigilia la media degli ultimi 55 giorni, salendo fino a $1,2378, per poi ritracciare dai massimi intraday. Nelle prime ore delle contrattazioni dei mercati europei, l’euro segna un lieve rialzo, oscillando attorno a $1,2370.

Secondo Bloomberg, i prossimi livelli di resistenza sono in corrispondenza dei valori $1,24 e $1,2422, quest’ultimo massimo dello scorso 28 marzo.

Effetto Nowotny anche sulle banche europee, con il sottoindice di riferimento Stoxx 600 Banks Index che è salito nella sessione della vigilia fino a +0,6% dopo la notizia riportata da Reuters.

Il rialzo dell’euro avviene in una fase di debolezza del dollaro, che viaggia vicino al minimo in due settimane nei confronti delle principali valute a livello mondiale, come emerge dal trend del Dollar Index.

L’indice si attesta a 89,588 punti, non lontano dal minimo di 89,544 della vigilia, che si è confermato il livello più basso dallo scorso 28 marzo.

La promessa del presidente cinese Xi Jinping, nella giornata di ieri, di aprire ulteriormente l’economia e i mercati cinesi al mondo e di abbassare dazi doganali su prodotti come le automobili, ha smorzato il sentiment negativo legato ai timori di una guerra commerciale Usa-Cina, portando gli investitori a mostrare una maggiore propensione al rischio e ad optare per l’euro, complice anche la convinzione di diversi esponenti della Bce sulla solidità dell’economia dell’Eurozona. 

Il biglietto verde è sotto pressione anche nei confronti dello yen, sotto la soglia di JPY 107. Intervistato dalla Cnbc, Stephen Innes, responsabile della divisione di trading nell’Asia-Pacifico per Oanda, ha detto di prevedere che il dollaro rimarrà probabilmente sotto la soglia di JPY 108, a causa delle continue tensioni che provengono dal fronte geopolitico. A suo avviso, è possibile che i trader preferiranno posizionarsi nel lungo termine soprattutto sullo yen, considerato moneta rifugio.