BCE: lo scontro tra falchi e colombe è solo rimandato. Analisti stimano un altro ‘lower for longer’
La decisione di dimezzare e prolungare il piano di acquisti di titoli, il Quantitative Easing, è stata raggiunta con un “ampio consenso” . Divergenze di vedute sono invece emerse sulla mancanza di una chiara data di scadenza del programma. È quanto è emerso dalla pubblicazione dei verbali della riunione della Banca Centrale Europea dello scorso 26 ottobre.
Un contesto caratterizzato da una solida crescita dell’economia, l’aggiornamento pubblicato questa mattina sull’andamento del manifatturiero ha evidenziato un incremento a livelli che non si vedevano dall’aprile del 2011, e da scarse pressioni inflazionistiche, ha spinto la Banca Centrale Europea ad estendere lo shopping di titoli di 9 mesi riducendo gli acquisti da 60 a 30 miliardi di euro.
“Una data finale è ritenuta (da alcuni) giustificata in vista di ulteriori progressi dell’inflazione […] e della crescita economica, di rischi ridotti e di condizioni favorevoli di accesso al credito per l’economia reale”, riportano le minute. “Alcune preoccupazioni sono state espresse sulla natura ‘indeterminata’ del piano di acquisto asset, che potrebbe generare attese di future estensioni […] che non trovano giustificare in nuovi shock di rilievo”.
Anche perché, hanno rilevato i ‘dissidenti’, l’attuale contesto economico è in grado di sostenere un irrigidimento della politica monetaria. Inoltre, l’attuale ‘forward guidance’ legata al QE, “dovrebbe essere rimpiazzata con un riferimento all’intera impostazione della politica monetaria”.
“Si tratta di un punto di vista –ha commentato Carsten Brzeski di ING – in netto contrasto con le parole pronunciate da Mario Draghi nel corso dell’ultima conferenza stampa, quando ha affermato di non attendersi una brusca fine del QE a settembre”. A questo punto, e a dispetto dell’andamento dei prezzi al consumo, è probabile che qualunque ulteriore proposta di proroga sia destinata a scontrarsi con l’opposizione dei falchi.
“Nuovi contrasti potrebbero emergere”, continua Brzeski. Secondo l’esperto, per quanto riguarda il post settembre 2018, “la BCE metterà in campo un nuovo ‘lower for longer’”, ridurrà e prolungherà ancora una volta gli acquisti.