Bce, la doppia mossa TLTRO-tassi di Draghi sciocca i mercati. Banche giù fino a -4%, euro sotto $1,13
Mercati nel caos dopo gli annunci della Bce. Con una doppia mossa a sorpresa, l’Eurotower ha annunciato due misure per mettere in sicurezza la liquidità del sistema finanziario europeo, agendo, come ha detto lo stesso numero uno Mario Draghi, in modo proattivo invece che reattivo: anticipando, dunque, gli eventi, invece che rimanere lì a guardarli e intervenire dopo.
In realtà, se l’intento era quello di rassicurare i mercati finanziari, il banchiere italiano non ce l’ha fatta. Dopo una iniziale reazione positiva, i listini azionari hanno accelerato al ribasso, zavorrati soprattutto dai titoli bancari. Nel caso specifico di Piazza Affari, titoli come UniCredit, Ubi Banca e Banco BPM hanno lasciato sul terreno il 4% circa. Flessione analoga anche per altri titoli bancari europei, con l’indice di riferimento scivolato del 4%.
Male l’euro, che continua a testare nuovi minimi della sessione, scivolando di oltre mezzo punto percentuale a $1,1230, dopo aver oscillato al di sopra di quota $1,13 prima dell’annuncio della Bce.
Le misure accomodanti che sono state rese note dalla banca centrale confermano come l’economia dell’Eurozona abbia deluso le attese, con un rallentamento ancora più pronunciato di quanto stimato dagli stessi Mario Draghi & Co. La Bce è stata costretta di conseguenza a tagliare l’outlook sul Pil dell’Eurozona per il 2019 in modo significativo, da +1,7% atteso lo scorso dicembre a +1,1%.
Per il 2020 gli economisti di Francoforte prevedono una crescita dell’1,6% nel 2020, meno di 0,1 punti rispetto al +1,7% precedentemente previsto dalla Bce, mentre per il 2021 l’outlook è di una espansione dell’1,5%.
Tagliate anche le previsioni sull’inflazione: l’outlook sull’inflazione del 2019 è stato tagliato a +1,2%, rispetto al +1,6% atteso nel mese di dicembre. Quello relativo al 2020 è stato portato a +1,5% rispetto a +1,7% precedente; quello del 2021 da +1,8% a +1,6%.
Il deterioramento delle condizioni e delle aspettative economiche ha convinto la Bce a lanciare la doppia mossa: il via a nuove operazioni di finanziamenti a tassi agevolati alle banche, dunque a nuovi TLTRO, e la decisione di cambiare la forward guidance, con un rialzo dei tassi di interesse che ora è previsto non più entro l’estate del 2019, ma a fine anno. “Il fatto che il clima sia più incerto non significa che bisogna rimanere fermi. In una stanza buia ci si muove a piccoli passi, non si corre, ma non si sta fermi. Si cerca di essere proattivi invece che essere reattivi”, così ha precisato Draghi, commentando la proattività di Francoforte.
Come ampiamente previsto, la Bce ha lasciato i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,40%.
Riguardo ai TLTRO, la nuova serie di operazioni trimestrali mirate di rifinanziamento a lungo termine sarà lanciata a partire da settembre 2019 e terminerà nel marzo 2021.
Durante la conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi della Bce, Draghi ha precisato il motivo per cui il Consiglio direttivo ha deciso di risfoderare lo strumento dei TLTRO:
“La ragione per cui abbiamo deciso di varare nuove operazioni di TLTRO risiede nel fatto che crediamo che nei prossimi anni ci sarà una congestione del funding delle banche, sia per la scadenza delle operazioni di TLTRO esistenti che per la scadenza delle obbligazioni bancarie”, ha spiegato il numero uno della Bce. Aggiungendo che “l’obiettivo è quello di mantenere positive le condizioni del credito”.