Bce divisa tra inflazione e stabilità finanziaria. Positiva la reazione del mercato
Christine Lagarde ha affrontato numerose sfide dalla sua nomina nel 2019 ad oggi, ma la riunione di politica monetaria di oggi è stata decisamente importante per il board. Il momento è infatti molto delicato (in particolar modo sul comparto bancario europeo e americano) e la Presidente della Banca Centrale Europea (BCE) ha avuto l’arduo compito di convincere i mercati su due fronti: da un lato la stabilità dei prezzi e dall’altro la stabilità finanziaria.
La BCE, in linea con le attese del mercato, ha alzato i tassi di riferimento di 50 punti base, portando il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,50%, mentre i tassi sui depositi presso la banca centrale sono stati innalzati al 3,00%, con effetto dal 22 marzo 2023, il livello più alto dal 2008, periodi in cui i rialzi della BCE furono considerati controproducenti.
La decisione odierna è stata presa con una “larga maggioranza” e gli unici 3-4 membri del consiglio centrale che non hanno condiviso hanno dichiarato che avrebbero voluto aspettare di valutare le ricadute delle recenti turbolenze finanziarie.
“Decisioni basate sui dati”
Da sottolineare come l’Istituto abbia eliminato dal comunicato la forward guidance su futuri rialzi dei tassi, sottolineando a più riprese nella conferenza stampa, la necessità di un approccio data-dependent e quindi basato esclusivamente sull’evoluzione/andamento dei dati a partire dall’inflazione. Resta alta infatti la preoccupazione per la crescita dei prezzi al consumo che sono attesi a rimanere “elevati per troppo tempo”.
Sempre sul fronte macro, la BCE ha rivisto al rialzo le stime sulla crescita per il 2023 così come quelle relative all’inflazione core sempre per l’anno in corso. Al contrario, sono state riviste al ribasso le stime per l’inflazione sia per quest’anno che per i prossimi due anni, per effetto del forte ridimensionamento dei prezzi energetici.
Da questo punto di vista il board europeo ha rivisto le proprie aspettative di inflazione al 2,9% per il 2024 e al 2,1% per il 2025, con gli economisti della banca centrale che hanno sottolineato che, nonostante il calo, il rischio di uno slittamento dei prezzi rimane predominante.
La Presidente ha ricordato inoltre che l’obiettivo principale della BCE rimane quello di mantenere il livello di inflazione vicino al 2% e saranno prese tutte le azioni necessarie per essere combattere l’inflazione.
La stabilità finanziaria è stato il secondo punto focale della riunione della Banca centrale, essendo diventata ormai la missione fondamentale della BCE. A partire dal 2022, la banca centrale ha avviato infatti la più significativa riduzione di liquidità del sistema bancario dalla sua nascita, con il ritiro di 1.000 miliardi di euro dal meccanismo delle operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine (Targeted Longer-Term Refinancing Operations, TLTRO), oltre che l’inizio della riduzione degli acquisti di obbligazioni.
“Banche europee robuste e resilienti”
Sul fronte della liquidità, Christine Lagarde ha confermato che la BCE è pronta a fornire tutto il supporto necessario per sostenere il sistema finanziario europeo, affermando che questo è resiliente e robusto. La BCE, in qualità di supervisore delle banche europee ha cercato di rassicurare i mercati ma senza un’azione concreta non si sa se sarà sufficiente.
“Monitoriamo da vicino le attuali tensioni di mercato”
Riguardo al tema delle recenti tensioni, l’Istituto sta monitorando da vicino l’attuale situazione, dichiarando che è pronto ad intervenire per garantire la stabilità finanziaria. In riferimento al settore bancario, la BCE ha sottolineato come sia solido
La reazione del mercato
L’atteggiamento della BCE è stato interpretato come tendenzialmente colomba dal mercato con un lieve calo dei rendimenti governativi.
Sul mercato azionario tutti i principali indici europei hanno virato al rialzo con l’indice Ftse Mib che è passato dal minimo intraday a 25.300 a 25.950 punti, con un progresso intraday di quasi il 2%.
Sul fronte cambi valutari torna a recuperare terreno l’euro nei confronti del dollaro che al momento si trova a quota 1.061 con un progresso dello 0,35%.