Bce day: i 4 temi chiave sul tavolo di Lagarde. Le attese su taglio tassi, stime e forward guidance
Il Bce day, uno dei market mover della settimana, è arrivato. Il copione della riunione di oggi sarà sempre lo stesso: alle 14:15 arriverà il comunicato ufficiale dell’istituto centrale con sede a Francoforte e alle 14:45 prenderà il via la conferenza stampa di Christine Lagarde che illustrerà le decisioni di politica monetaria e commenterà le nuove proiezioni economiche.
Il consiglio direttivo della Bce torna però oggi a riunirsi con un mercato che si attende una sforbiciata di 25 punti base dopo quella di giugno e la pausa di luglio.
“La Bce si trova di fronte a un contesto di rallentamento dell’inflazione complessiva e di crescita economica contenuta. Sebbene sia probabile un altro taglio dei tassi da parte della banca centrale, la domanda più importante per gli investitori rimane quella relativa alle prossime mosse della Bce nel ciclo di allentamento. Poiché l’attuale inflazione complessiva si sta avvicinando al 2%, la Bce ha buone ragioni per ridurre ulteriormente il livello di restrizione della politica monetaria”, sottolinea Christian Hantel, portfolio manager di Vontobel.
Ma quali sono i punti chiave per la riunione odierna e quali sono le attese degli esperti?
Taglio tassi oggi? Il mercato sembra non avere dubbi
Dopo i dati sulla crescita dei salari nella zona euro per il secondo trimestre (in frenata rispetto ai primi mesi dell’anno) e di fronte agli ultimi dati sull’inflazione, si sono consolidate le aspettative del mercato di un secondo taglio dei tassi per il 2024 da parte della Bce nella riunione odierna. Una mossa ormai quasi scontata dai mercati che hanno seguito da vicino gli ultimi dati macro, in particolare quello sui prezzi con le pressioni inflazionistiche che si sono raffreddate. Negli ultimi mesi l’inflazione si è mossa nella direzione dell’obiettivo del 2% (dal 2,5% a/a di giugno siamo passati al 2,2% a/a di agosto). Unica preoccupazione rimane quella sull’andamento dei prezzi al consumo nel settore dei servizi, cresciuti costantemente negli ultimi mesi, fino al 4,2% a/a di agosto.
“Tenendo conto dei passi in avanti fatti dall’inflazione verso l’obiettivo del 2%, crediamo che la scelta di tagliare di 25 punti base i tassi di interesse sia quasi certa. I dubbi sono, invece, legati alle prossime azioni – sottolinea Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia -. Nel dettaglio, ci aspettiamo che il consiglio direttivo della Bce possa diminuire i tassi sui depositi di 25 bps (basis points) dal 3,75% al 3,50% e quelli sulle operazioni di rifinanziamento principale di 60 bps 4,25% al 3,65% (dopo la decisione di marzo di ridurre il corridoio tra i tassi DFR e MRO da 50 punti base a 15 bps)”.
Prossime mosse? C’è più incertezza sul meeting di ottobre
Se la sforbiciata di oggi è ormai attesa dal mercato, c’è maggiore incertezza sulle prossime mosse da qui a fine anno. Secondo alcuni economisti la presidente Lagarde potrebbe ribadire il suo mantra, ovvero che la Bce resterà dipendente dai dati. Motivo per cui c’è una certa cautela sulle prossime mosse dell’istituto che, secondo gli analisti potrebbe annunciare un solo taglio dei tassi nelle prossime due riunioni.
“Christine Lagarde potrebbe confermare che la Bce sta entrando in una fase di ridimensionamento, ma difficilmente si impegnerà su una tempistica precisa per eventuali ulteriori tagli. L’approccio rimarrà probabilmente data dependent, ovvero di riunione per riunione. Anche se l’inflazione rimane una priorità, l’attenzione sembra spostarsi sempre più verso la crescita economica, che ha rallentato dopo una prima metà dell’anno positiva. La scorsa settimana, infatti, il PIL del secondo trimestre è stato rivisto al ribasso, dallo 0,3% allo 0,2%”, osserva Gabriel Debach, market analyst di eToro.
Una posizione che abbracciano anche gli economisti e strategist di ING che stamattina ribadiscono: “la nostra view è che oggi la Bce non offrirà al mercato informazioni sufficienti (forward guidance o nuove previsioni economiche) per giustificare il potenziale allentamento previsto per la riunione del 17 ottobre. La nostra view rimane di due tagli dei tassi: oggi e il 12 dicembre, sempre di 25 punti base”.
Arrivano le nuove stime economiche
Arrivano le nuove proiezioni maeconomiche targate Bce. Dopo le indicazioni arrivate lo scorso 6 giugno, con la revisione al rialzo delle stime sull’inflazione, oggi i mercati attendono i nuovi annunci che saranno delineeranno maggiormente lo scenario economico attuale della zona euro. “Le nostre proiezioni hanno lo scopo di prevedere le condizioni future dell’area dell’euro e dell’economia mondiale”, si legge sul sito della Bce.
Su questo punto Katharine Neiss, chief european economist di PGIM Fixed Income, scrive: “La riunione di domani sarà accompagnata anche da un aggiornamento delle previsioni, che probabilmente mostreranno un Pil più debole e un’inflazione leggermente più alta. Nonostante i crescenti segnali di una perdita di slancio dell’economia dell’area dell’euro, la continua tenuta dell’inflazione dei servizi probabilmente frenerà l’entusiasmo della Bce nei confronti di tagli aggressivi dei tassi. Pertanto, c’è un ostacolo da superare affinché la Bce tagli i tassi in ottobre. Detto questo, se l’inflazione sottostante o il mercato del lavoro mostreranno segni concreti di allentamento, ci aspettiamo che la Bce sia piuttosto proattiva nel riportare i tassi di interesse a un livello neutrale. Prevediamo che tale svolta possa avvenire nella riunione di dicembre, a seconda dell’evoluzione dei dati nel corso di questo periodo”.
Nelle previsioni diffuse a inizio giugno, la Bce indicava così: “Malgrado i progressi degli ultimi trimestri, persistono forti pressioni interne sui prezzi poiché la crescita delle retribuzioni è elevata; l’inflazione resterà probabilmente al di sopra dell’obiettivo fino a gran parte del prossimo anno. Le ultime proiezioni formulate dagli esperti dell’Eurosistema per l’inflazione complessiva e quella di fondo sono state riviste al rialzo per il 2024 e il 2025 rispetto alle proiezioni di marzo”. Con un’inflazione complessiva attesa che “si collocherebbe in media al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. L’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al 2,8% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e al 2,0% nel 2026”.
A livello di crescita economica, le attese da parte degli esperti della Bce sono di un aumento al ritmo dello 0,9% nel 2024, dell’1,4% nel 2025 e dell’1,6% nel 2026.
Ripristino della forward guidance?
Una nuova forward guidance in arrivo? La risposta che arriva dagli analisti ed operatori di mercato è al momento negativa.
Come sottolinea Carsten Brzeski, global head of macro di ING, “questa settimana, l’attenuazione delle pressioni inflazionistiche è l’argomento più forte a favore di un altro taglio dei tassi. Allo stesso tempo, una crescita salariale ancora elevata e aspettative sui prezzi di vendita ancora troppo alte, anche se in calo, suggeriscono che la lotta all’inflazione non è ancora del tutto finita. Ciò renderà le decisioni di ulteriori tagli dei tassi dopo la riunione di settembre inizialmente più complicate e controverse di quanto attualmente previsto dai mercati finanziari. Di conseguenza, non ci aspettiamo una nuova forward guidance nella riunione di questa settimana. Per ora, la narrativa sulla dipendenza dai dati ha funzionato, perché cambiarla?”.