Notizie Notizie Italia Bce, alert per tutta l’Eurozona: ‘Italia potrebbe essere più grande fonte di snowball effect’

Bce, alert per tutta l’Eurozona: ‘Italia potrebbe essere più grande fonte di snowball effect’

29 Maggio 2019 13:44

“L’Italia potrebbe essere la più grande fonte di uno ‘snowball effect’ (ovvero di un effetto valanga, praticamente di uno shock) sull’Eurozona”. Il verdetto arriva dalla Bce, inciso nero su bianco nel rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria, il cosiddetto Financial Stability Review, che è stato presentato oggi a Francoforte dal vicepresidente dell’Eurotower, Luis De Guindos.

La banca centrale avverte che “le preoccupazioni relative alla sostenibilità del debito di alcuni paesi” sono un problema, mentre De Guindos fa un esempio concreto di quelle che sono le conseguenze che si presentano in caso di disobbedienza all’Ue da parte di uno stato membro.

Il rimprovero (diretto al governo M5S-Lega) è questo:

“Ogni volta che le tensioni tra l’Italia e la Commissione (europea) si smorzano, gli spread sui bond governativi dell’Italia si restringono, allargandosi invece quando le tensioni aumentano”. Ciò significa una sola cosa: “La lezione è evidente: è molto importante che le regole fiscali vengano rispettate”, sottolinea De Guindos.

Peccato che il vicepremier Salvini la pensi in modo completamente diverso. A suo avviso, infatti, le regole dell’Unione europea sono ‘vecchie e obsolete’.

De Guindos ha ricordato ancora come il problema dell’Italia sia il basso tasso di crescita.

Dal rapporto della Bce, emerge inoltre che la presenza dei bond sovrani nei portafogli delle banche è rimasta elevata e in alcuni casi è anche aumentata dall’inizio del 2018 in alcuni paesi dell’Eurozona, che comprendono Italia e Portogallo.

Ciò implica che alcune banche, in termini di capitali – fa notare il numero due della Bce – “rimangono vulnerabili a un improvviso aumento dei premi di rischio” (nel caso italiano a possibili fiammate dei tassi sui BTP e dello spread). De Guindos insomma fa riferimento al problema del doom loop, altro tarlo dell’economia italiana, visto che i bilanci di diverse banche sono ingolfati dai titoli di stato italiano. Tale situazione comporta che, quando sui mercati i BTP vengono presi di mira e il loro valore scende, la svalutazione va a detrimento degli stessi attivi delle banche.

Ma nel suo Financial Stability Review la Bce non si occupa solo di Italia, concentrandosi anche su altre possibili fonti di shock globali. Vengono messi in evidenza i problemi rappresentati dalla guerra commerciale e dal rallentamento dei fondamentali dell’economia globale:

“Le tensioni commerciali e la crescita più debole rischiano di scatenare nuovi sell off su mercati europei”. De Guindos spiega infatti che, “se i rischi al ribasso sull’outlook di crescita dovessero concretizzarsi, i rischi che incombono sulla stabilità finanziaria potrebbero salire”. 

Non può non mancare nel rapporto un riferimento all’impasse sulla Brexit:

I rischi di un no-deal Brexit a cui l’Eurozona fa fronte sono “gestibili”, si legge, ma esiste una piccola possibilità che l’avverarsi di questo scenario concida con un altro shock globale, con conseguenze e danni più gravi.

“Rimangono rischi macro-finanziari di coda nel caso in cui un no-deal Brexit si presentasse insieme ad altri shock globali, in un contesto in cui i rischi sull’outlook della crescita dell’area euro sono orientati verso il basso”, si legge nel rapoorto della Bce.