Barometro dei Portafogli, Gli italiani abbandonano i BTP. La diversificazione è il fattore chiave
E’ stato un matrimonio di interesse: quindi (anche se dopo molti anni) si è sciolto sotto i colpi dello spread e degli scarsi rendimenti. I BTP, che erano lo strumento più comune nei portafogli degli italiani, sono pressoché scomparsi negli ultimi mesi, e gli investitori si stanno spostando dai più tradizionali bond governativi ad altri strumenti obbligazionari e strategie alternative, come attesta il Barometro dei Portafogli degli italiani, giunto alla terza edizione ed elaborato dal Portfolio Research and Consulting Group (PRCG) di Natixis Global Asset Management.
Buone esposizione sull’equity
Nell’analisi condotta su 53 portafogli modello “moderati” tra il 1° luglio 2016 e il 30 giugno 2017 emerge come i portafogli moderati abbiano continuato a performare bene nel corso del 2017 e come siano in linea con le aspettative dei professionisti. Il sentiment verso i bond tradizionali e le azioni sembra essere negativo, tuttavia non vi sono necessariamente evidenze di questo nelle scelte di asset allocation, con oltre il 60% del rischio di portafoglio derivante direttamente o indirettamente dall’azionario.
“Riscontriamo una dicotomia tra il sentiment dei risparmiatori e il loro posizionamento di portafoglio – afferma Alessandro Marolda, Senior Consultant, PRCG – Nonostante gli investitori siano consapevoli di eventi passati quali la Brexit, l’elezioni di Trump e il referendum in Italia, la maggioranza continua ad avere un’ampia esposizione sull’equity sia direttamente che attraverso fondi multi asset”. Ma mentre questo funziona bene in uno scenario di tassi di interesse bassi, la preoccupazione è rivolta a che cosa accadrebbe se i tassi di interesse dovessero aumentare e il mercato dovesse indebolirsi. “Per questo motivo riteniamo la diversificazione sia un elemento chiave”, dice Marolda.
Diversificazione
Dall’analisi emerge poi che i portafogli moderati italiani sono ben diversificati con un beneficio di diversificazione (che è il rapporto tra volatlità effettiva del portafoglio e volatilità del portafoglio con tutte le correlazioni) medio pari al 27%. I portafogli con il livello più elevato di diversificazione inoltre presentano i migliori rendimenti adeguati al rischio (risk adjusted returns) e la minore perdita massima, nonché un elevato posizionamento sui fondi alternativi e una bassa allocation ai fondi multi asset. Questo trend non è visibile solo in Italia, ma anche in altre regioni europee come Regno Unito e Francia.
“E’ interessante vedere come una maggiore diversificazione possa portare a risultati di portafoglio migliori. Tuttavia, è importante non guardare alla diversificazione solo in termini di correlazioni, ma considerarla a un livello più solistico”, spiega Marolda. Che conclude: “Riteniamo che gli investitori dovrebbero guardare alla diversificazione in termini geografici, settoriali, stile, asset class e strategie ed evitare concentrazioni in aree specifiche”.
“E’ interessante vedere come una maggiore diversificazione possa portare a risultati di portafoglio migliori. Tuttavia, è importante non guardare alla diversificazione solo in termini di correlazioni, ma considerarla a un livello più solistico”, spiega Marolda. Che conclude: “Riteniamo che gli investitori dovrebbero guardare alla diversificazione in termini geografici, settoriali, stile, asset class e strategie ed evitare concentrazioni in aree specifiche”.