Bankitalia boccia la manovra Meloni: PIL più debole nel trimestre in corso
Fa discutere la norma contenuta nella manovra di bilancio che prevede un tetto al contante a 5mila euro dal 2203. A pesare è la voce di Bankitalia che, tramite il capo del servizio Struttura economica del Dipartimento Economia e Statistica, Fabrizio Balassone in audizione alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, stronca la legge di bilancio di Giorgia Meloni.
Bankitalia boccia la manovra Meloni
“Le disposizioni in materia di pagamenti in contante e l’introduzione di istituti che riducono l’onere tributario per i contribuenti non in regola rischiano di entrare in contrasto con la spinta alla modernizzazione del paese che anima il Pnrr e con l’esigenza di continuare a ridurre l’evasione fiscale” ha detto Balassone secondo cui “soglie più alte per l’utilizzo del contante «favoriscono l’economia sommersa» mentre «l’uso di pagamenti elettronici permettendo il tracciamento delle operazioni ridurrebbe l’evasione fiscale». Balassone ha sottolineato che “i limiti all’uso del contante, pur non fornendo un impedimento assoluto alla realizzazione di condotte illecite, rappresentano un ostacolo per diverse forme di criminalità ed evasione. In particolare, negli ultimi anni sono emersi studi – anche condotti nel nostro Istituto su dati italiani – che suggeriscono che soglie piú alte favoriscono l’economia sommersa; c’è inoltre evidenza che l’uso dei pagamenti elettronici, permettendo il tracciamento delle transazioni, ridurrebbe l’evasione fiscale obbligatori, anche mediante un abbassamento dei limiti legali per i pagamenti in contanti”.
Ma è negativo in totale il giudizio di via Nazionale nei confronti della legge di bilancio 2023. Per il Pil, sottolinea Balassone, “è previsto un indebolimento nel trimestre in corso e un’ attività in espansione nella media del 2023, ma con un forte rallentamento dei tassi di crescita rispetto agli ultimi due anni. “In un contesto come quello attuale proiezioni economiche sono puramente indicative, ha però aggiunto concludendo che “la piena attuazione delle riforme e investimenti del Pnrr potrà fornire un contributo determinante alla crescita economica e di riflesso al miglioramento della finanza pubblica”.
La premier dal canto suo risponde inaugurando una sua rubrica social ‘#gliappuntidiGiorgia’, sottolineando che “Il tetto al contante sfavorisce la nostra economia”. “Siamo in un mercato europeo, il tetto ha senso solo se ce lo hanno tutti. In Europa ci sono tanti diversi tetti al contante, e nazioni che non ce l’hanno” continua la premier. “La Germania non ha un tetto al contante, l’Austria che confina con l’Italia nemmeno. Chi ha contante da spendere preferisce andare a farlo in altre nazioni”. “Più si abbassa il tetto, più si favorisce l’evasione fiscale – ha aggiunto – i contanti io posso averli, per mille ragioni,e se non posso spenderli legalmente, lo farò in nero” conclude ricordando invece che la misura conto le aziende ‘apri e chiudi’ contrasta una “piaga che vale miliardi di euro” di sommerso.