Banco Bpm in vetta al Ftse Mib, al setaccio i conti 2018 e le ‘pulizie’ di fine anno
Banco Bpm top performer di giornata del Ftse Mib, all’indomani della pubblicazione dei risultati finanziari. Dopo un avvio sprint il titolo del gruppo guidato da Giuseppe Castagna avanza dell’1,2% a 1,76 euro, riducendo i guadagni dopo le nuove stime della Commissione europea sull’Italia che riportano in primo piano i timori per i ‘rischio Italia’.
Per Banco Bpm il 2018 è l’anno in cui si è compiuta l’accelerazione sul fronte del cosidetto derisking. E così l’anno da poco archiviato ha visto per l’istituto una perdita di 584 milioni complici rettifiche per oltre 600 milioni legate alla maxi-cessione di 7,4 miliardi di Npl a Fonspa-Elliott. Le rettifiche su crediti sono state superiori alle attese portando in rosso anche il bilancio dell’intero 2018. Il gruppo ha ridotto nel corso del 2018 l’ammontare lordo dei crediti non performing di 13,6 miliardi. L’esercizio al 31 dicembre 2018 ha visto una perdita netta di 56,5 milioni. Il consensus Bloomberg era di un utile di 295,3 milioni. Al netto tra gli altri degli impatti legati al progetto Ace, l’utile netto normalizzato 2018 risulta di 343 milioni. I ricavi 2018 sono stati pari a 4,77 miliardi, andando oltre i 4,34 del consensus.
“Banco Bpm ha fatto una pulizia enorme nel quarto trimestre con l’obiettivo di avere un 2019 più facile”, commentano gli analisti di Fidentiis che confermano la raccomandazione di acquisto (rating buy) sul titolo dell’istituto. “Nello scenario attuale – aggiunge Fidentiis – , in gran parte avverso alle banche, la maggiore perdita del quarto trimestre non è forse sufficiente per iniziare una forte reazione del titolo. Ma ciò potrà accadere nel corso del 2019 una volta che i reali effetti della ristrutturazione diventano visibili a livello operativo“. Le svalutazioni maggiori delle attese hanno portato Banco Bpm a non centrare le attese sull’intero 2018, ma anche Banca Imi sottolinea come la strategia di derisking implementata nel 2018 dovrebbe permettere alla banca di raggiungere finalmente nel 2019 dei dati normalizzati.
Intanto proprio ieri è stata completata la prima fase dell’operazione di joint venture e cessione Npl di Banco Bpm. Il portafoglio di crediti in sofferenza (Npl) ceduto da Banco Bpm a Elliott International e Credito Fondiario, secondo i termini dell’operazione annunciata lo scorso dicembre, ha un valore nominale di 7,4 miliardi di euro. La società veicolo Leviticus ha emesso tre classi di titoli (senior, mezzanine e junior), per un importo totale di 1,9 miliardi di euro. La classe senior del portafoglio (titoli di Classe A) potrà beneficiare del regime della garanzia prevista dallo Stato italiano GACS (Garanzia sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze).
“Con l’emissione delle obbligazioni, la prima fase dell’operazione, che consiste nella cartolarizzazione del portafoglio di Banco BPM da 7,4 miliardi di euro, si è conclusa positivamente – ha dichiarato Guido Lombardo, chief investment officer di Credito Fondiario -. Il team di capital markets di Credito Fondiario ha svolto un ruolo fondamentale nella strutturazione ed emissione della cartolarizzazione stessa.”
Nella nota si ricorda che al closing sarà costituita anche la joint venture tra Credito Fondiario e Banco Bpm, con la creazione di una piattaforma di servicing dedicata agli Npl e la conclusione di un contratto di servicing decennale. Credito Fondiario acquisirà una quota del 70% della nuova piattaforma mentre la banca manterrà una partecipazione pari al 30%. La piattaforma gestirà come servicer il portafoglio cartolarizzato, diventando inoltre servicer per lo stock residuo degli Npl di Banco Bpm e – nei 10 anni successivi alla firma dell’accordo – e per l’80% dei nuovi flussi di credito in sofferenza della banca.