Notizie Notizie Italia Banco BPM frena su M&A con UBI. Analisti si interrogano su entità del dividendo

Banco BPM frena su M&A con UBI. Analisti si interrogano su entità del dividendo

3 Gennaio 2020 15:39

Venerdì difficile a Piazza Affari per il titolo Banco BPM, arrivato a cedere oltre il 3% scivolando sotto la soglia dei 2 euro, per poi recuperare leggermente nel primo pomeriggio. Il ceo di Banco BPM, Giuseppe Castagna, ha frenato su una possibile aggregazione con UBI Banca. “Le voci su un possibile legame tra Banco BPM e UBI Banca sono infondate”, ha detto l’amministratore delegato in un’intervista concessa a Il Messaggero. “Le voci erano un’idea astratta, un esercizio (teorico) di alcune banche di investimento”, ha precisato Castagna che comunque vede il consolidamento del sistema bancario italiano come “un percorso che prima o poi dovrà essere intrapreso”.

Lo stesso Castagna a fine settembre 2019 aveva aperto a un deal con l’istituto bergamasco dopo che un report di Morgan Stanley aveva riacceso i riflettori su una possibile combinazione fra i due istituti lombardi più importanti, che condurrebbe a sinergie sul fronte del risparmio dei costi e alla nascita del secondo gruppo italiano sotto il profilo dei prestiti.

Il nuovo piano industriale di Banco BPM è atteso in questi primi mesi del 2020. Nell’intervista odierna al quotidiano romani il ceo di Banco BPM ha commentato anche l’ipotesi di un coinvolgimento sul fronte Mps (con il Tesoro che deve presentare il piano di uscita dal capitale, da finalizzare entro il 2021). “Qualsiasi considerazione relativa alla fusione dipenderà dal fatto che possa migliorare le operazioni delle banche nei territori scelti”, dice Castagna.

Equita spinge per una cedola ricca

Castagna ha confermato che la banca dovrebbe tornare a distribuire un dividendo. Equita Sim, che ha giudizio buy su Banco BPM con target price a 2,8 euro, ipotizza per il 2019 un dividendo simbolico di 5 cent (15% payout), ma auspica che il management – anche per inviare un segnale di rinnovata fiducia nella sostenibilità del livello di capitale e dei progressi realizzati con il derisking – possa decidere per una remunerazione più generosa che ricompensi gli azionisi dei sacrifici degli
ultimi anni. “In base ai nostri calcoli un aumento del dps a 12 cent (32% payout) porterebbe il dividend yield al 5,5% con un consumo aggiuntivo di capitale limitato a 14bps”, conclude Equita.