Banco BPM-Cattolica: ipotesi nozze in vista
Mentre dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che a novembre Morgan Stanley ha ridotto la partecipazione aggregata nel Banco BPM, portandola dal 7,756% al 2,586%, spunta l’ipotesi di nozze in vista tra l’istituto bancario e Cattolica.
Il dossier, dice Il Sole 24 Ore, sarebbe da qualche mese sul tavolo di diverse banche d’affari. Il principale motivo che avrebbe spinto i banchieri a riproporre il progetto di una fusione, già avanzato negli anni scorsi e poi archiviato, sarebbe la mancanza nella regione Veneto di un punto di riferimento nel settore creditizio considerando il vuoto lasciato dal crac della Popolare di Vicenza e di Veneto banca. Obiettivo ora sarebbe la creazione, fondendo insieme Cattolica e Banco Bpm, di una holding che riesca a controllare da un lato le attività bancarie e dall’altro quelle assicurative, emulando in parte ciò che fa oggi il gruppo Unipol. Al momento però i due istituti non commentano alcun progetto. “Da parte nostra non c’è nulla allo studio rispetto a queste ipotesi”, ha replicato al Sole Cattolica, mentre da Banco Bpm trapela come non sia arrivato sul tavolo dei vertici nessun progetto del genere. Banco Bpm e Cattolica sono già in legami visto che hanno un’intesa di bancassurance e vantano anche un azionista in comune, ossia la Fondazione Cariverona che è socia al 3,43% del gruppo assicurativo e con lo 0,5% dell’istituto e che potrebbe vedere con favore una simile ipotesi. Gli analisti di Equita SIM parlano di un’operazione di difficile realizzazione, perchè richiederebbe innanzitutto la demutualizzazione di Cattolica, ipotesi finora mai presa in considerazione dalla compagnia, e inoltre potrebbe comportare un innalzamento dei livelli di capitale richiesti al conglomerato finanziario. In attesa di novità su questi fronti, gli analisti mantengono una view cauta su Banco BPM, reiterando la raccomandazione “hold”, con target price a 2,4 euro.
