Banche Venete: Intesa Sanpaolo disponibile senza aumento di capitale e impatto su cedola
Via libera condizionato del Consiglio straordinario di Intesa Sanpaolo al salvataggio delle banche venete. L’istituto, riporta una nota, è disponibile ad acquistare, a fronte “di un corrispettivo simbolico”, “certe attività e passività e certi rapporti giuridici” di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. L’operazione andrà in porto “a condizioni e termini che garantiscano, anche sul piano normativo e regolamentare, la totale neutralità dell’operazione rispetto al Common Equity Tier 1 ratio e alla dividend policy del Gruppo”.
La disponibilità di Intesa Sanpaolo all’operazione esclude pertanto aumenti di capitale. Reazione positiva del titolo a Piazza Affari, in in rialzo del 2,68% a 2,6 euro.
La disponibilità riguarda l’acquisizione “di un perimetro segregato che esclude i crediti deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute), i crediti in bonis ad alto rischio e le obbligazioni subordinate emesse, nonché partecipazioni e altri rapporti giuridici considerati non funzionali all’acquisizione”.
I dieci miliardi di crediti deteriorati finirebbero in una “bad bank” da ricapitalizzare tramite l’intervento dello Stato e le perdite dei titolari dei bond subordinati.
Ca’ de Sass considera necessaria “una cornice legislativa, approvata e definitiva, che, fra l’altro, assicuri le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi della totale neutralità dell’operazione rispetto al Common Equity Tier 1 ratio e alla dividend policy del Gruppo, la copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione e la sterilizzazione di rischi, obblighi e impegni comunque avanzati nei confronti di Intesa Sanpaolo per fatti antecedenti la cessione o relativi a cespiti e rapporti non compresi nelle attività e passività trasferite”.
L’operazione, infine, è subordinata all’incondizionato placet di ogni Autorità competente “anche con riferimento alla relativa cornice legislativa e regolamentare”.