Banche e rivoluzione robot, spazzeranno via 200mila posti di lavoro nei soli Usa
Le premesse per una rivoluzione nel settore bancario ci sono tutte, con investimenti miliardari in tecnologia per tagliare drasticamente i costi. I numeri degli esuberi in questi ultimi anni sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto in Europa (quest’anno il 90% dei tagli sono stati annunciati da banche Ue), ma il fenomeno è di portata globale come emerge da un report di 225 pagine pubblicato da Wells Fargo.
L’innovazione tecnologica sta creando i presupposti per la più grande riduzione del personale nell’industria bancaria americana nella sua storia. Nel prossimo decennio il progresso tecnologico potrebbe portare alla distruzione di ben 200.000 posti di lavoro nelle banche Usa, stando alle stime di Wells Fargo.
Gli enormi risparmi da IA, big data e cloud computing
Tagli di questa portata rappresenterebbero più del 10 per cento dei posti di lavoro bancari e spianerebbero la strada a una “età d’oro dell’efficienza bancaria”, spiega Mike Mayo, analista senior di Wells Fargo che ha curato il rapporto. Le banche hanno previsto che le macchine potrebbero sostituire migliaia di posti di lavoro, in particolare l’amministratore delegato di Citigroup, Mike Corbat, ha detto che “decine di migliaia” di lavoratori dei call center potrebbero essere sostituiti.
Un rapporto di 225 pagine spiega come l‘intelligenza artificiale potrebbe ridurre i costi di elaborazione dei mutui del 10-20%, mentre i big data consentirebbero un marketing ” più chirurgico” e il cloud computing potrebbe produrre risparmi significativi.
Operatori di filiali e call center i più colpiti, si salvano i consulenti
Le banche spendono 150 miliardi di dollari all’anno in tecnologia – più di qualsiasi altro settore – e questo porterà a costi inferiori. Una scelta quasi obbligata per ridurre i costi del personale; infatti i compensi dei bancari rappresentano la metà di tutte le spese bancarie.
I tagli di posti di lavoro si sentirebbero maggiormente nei back office, nelle filiali e nei call center, dove il personale potrebbe diminuire tra il 20 e il 30 per cento. Secondo Mayo, il risparmio maggiore sarà nelle grandi banche, poiché “la tecnologia è un is a game changer per economie di scala”. Meno colpiti invece i lavori legati alla tecnologia, vendite e consulenza.
“Sarà un drammatico cambiamento nei contact center, che sono sia interni che esterni”, ha dichiarato Michael Tang, un partner Deloitte in un’intervista nel report Wells Fargo.
L’allarme di Wells Fargo non è certo il primo. Si unisce a quanto detto a maggio da McKinsey & Co. che si aspetta che il personale di front office – i banchieri e i traders storicamente considerati tra i beni più preziosi delle società finanziarie – scenderà di quasi un terzo con l’aumento dei robot.