Banche: calano le sofferenze nette, in due anni taglio del 66%
In 2 anni le sofferenze nette, quelle cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, si sono ridotte di circa il 66%. Lo rivela l’Abi nel suo Rapporto mensile di febbraio 2019 secondo cui le sofferenze a dicembre 2018 si sono attestate a 29,5 miliardi di euro, in forte calo rispetto ai 38,3 miliardi registrati nel mese precedente e rispetto al dato di dicembre 2016 (-57,3 miliardi).I l rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è attestato all’1,72% a dicembre 2018 (era 4,89% a fine 2016).
Nel report , l’Abi evidenzia conferma la crescita del mercato dei mutui: sulla base degli ultimi dati relativi a dicembre 2018, l’ammontare totale dei finanziamenti in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,5% su base annua. In merito ai tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento – continua l’Abi – il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è risultato pari a 1,92% (1,89% a dicembre 2018, 5,72% a fine 2007), mentre il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è risultato pari a 1,52% (1,46% il mese precedente; 5,48% a fine 2007). Permane su livelli particolarmente bassi il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie. Secondo l’Abi difatti a gennaio 2019 lo spread risulta pari a 198 punti base (194 punti base il mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007). Sulla base degli ultimi dati relativi a dicembre 2018, si conferma la crescita del mercato dei mutui e l’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,5% su base annua.