Banche, bruciati €10 miliardi in borsa nella seduta di oggi
Giornata caratterizzata da vendite pesanti sull’azionario italiano dopo l’introduzione, a sorpresa, della tassa sugli extraprofitti delle banche, che ha fatto crollare gli istituti di credito del paese. Le perdite in termini di capitalizzazione di mercato, dopo la seduta di oggi, ammontano a circa 10 miliardi di euro.
Mentre l’indice di riferimento, il Ftse Mib, trascinato al ribasso dalle banche, ha perso poco più del 2%, scivolando sotto la soglia dei 28.000 punti, chiudendo la seduta a quota 27.930. Registrando così la performance peggiore in Europa nella giornata di oggi.
Banche persi €10 miliardi in borsa
Perdite particolarmente pesanti per Bper banca, che ha segnato la performance peggiore sul listino Milanese con una perdita del 10% raggiungendo quota 2,5 euro per azione. Seguita da Banco BPM con un calo del 9,6%, scendendo sotto quota 4 euro a 3,9 euro per azione.
Anche le due big UniCredit e Intesa Sanpaolo hanno sofferto in borsa con dei cali del 5,5% e del 8,6%, rispettivamente. In profondo rosso anche Monte dei Paschi, che ha chiuso la giornata con un calo del 9% a 2,5 euro.
Nel corso della giornata, hanno sofferto anche i titoli dei principali istituti di credito europei, a causa del timore che anche altri governi, dopo quello spagnolo e italiano, possano introdurre misure simili per colpire gli extraprofitti bancari (come già avvenuto l’anno scorso per il comparto energetico).
Secondo, le prime stime di Bank of America, prima dell’aggiornamento del documento dl Omnibus, il costo di questa tassa ridurrebbe gli utili delle banche tra il 2 e il 9%.
La nuova versione della super tassa sugli extraprofitti
Nel Dl Omnibus, approvato ieri dal Consiglio dei ministri è previsto un prelievo sui profitti delle banche per destinare gli introiti a “misure sui mutui prima casa e al taglio delle tasse”, secondo le dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini. Dalle prime stime, che circolano sul mercato si ipotizza, che il governo dovrebbe incassare una somma tra i 2 e i 3 miliardi.
“Consideriamo questa nuova misura sulla tassazione degli extra profitti sostanzialmente negativa per le banche dato l’impatto sul capitale e sul profitto, sia sul costo del capitale delle loro azioni bancarie”, hanno scritto in una nota gli analisti di Citigroup.
Su come si calcola l’imposta sugli extra profitti, esistono due versioni. La prima, uscita lunedì sera in seguito al Consiglio dei ministri, parla di 3% e 6%. La seconda, pubblicata oggi nel primo pomeriggio, cita il 5% e il 10%, che di fatto vede un impatto minore della tassa sul sistema bancario.
Il nuovo testo, pubblicato da Palazzo Chigi, conferma che la tassa, o prelievo, del 40% scatterà nel caso in cui il margine di interesse (NII) del 2022 dovesse “eccede per almeno il 5%” il valore dell’esercizio 2021. Percentuale che sale ad “almeno il 10%” confrontando il 2023 col 2021.
L’importo dell’imposta non potrà comunque essere superiore al 25% del valore del patrimonio netto al 2022. Il contributo dovrà essere versato entro il 30 giugno 2024.
Chi soffrirà di più la maxi tassa
Secondo le previsioni dell’analista, Andrea Lisi di Equita Sim, “Alla luce della forte evoluzione del margine di interesse nel corso del 2023, riteniamo ragionevole che la base imponibile della nuova imposta sia quella che utilizza come riferimento l’NII (net interest income, ovvero margine di interesse) del 2023”. Spiega Lisi. Di conseguenza, “sulla base delle nostre stime e guardando esclusivamente il mondo quotato, il prelievo fiscale complessivo a favore del governo sfiorerebbe i 4,5 miliardi, ovvero il 3% circa della capitalizzazione di mercato complessiva del settore bancario.
Sulla base della dinamica attesa del margine di interesse, Equita stima che “Mps sia il nome più impattato (10% circa della capitalizzazione di mercato), mentre – alla luce della minore crescita dei ricavi e di una maggiore diversificazione del mix di ricavi”, gli analisti di Equita si aspettano un impatto contenuto per Mediobanca (-1% del market cap), per i gestori patrimoniali (impatto medio in area -2% della market cap) e per le banche specializzate (IF, BFF -2%). Per quanto riguarda le due big, Equita stima un impatto su Intesa Sanpaolo è atteso in area (-4% della capitalizzazione) e Unicredit (-2% della capitalizzazione)