Notizie Notizie Italia Banca Mediolanum: Doris fa il punto su Fininvest, Mediobanca e target. La view degli analisti

Banca Mediolanum: Doris fa il punto su Fininvest, Mediobanca e target. La view degli analisti

26 Giugno 2023 11:58

Massimo Doris, Amministratore Delegato di Banca Mediolanum, ha rilasciato un’intervista approfondita a Milano Finanza, in cui ha affrontato diversi temi. Tra gli spunti emersi spiccano un nuovo patto di sindacato con Fininvest, la possibilità di acquistare una quota eventualmente ceduta dalla holding della famiglia Berlusconi, la quota in Mediobanca e l’andamento del business nel 2023. Ecco i principali argomenti trattati dal manager e il parere degli analisti.

Fininvest: possibile nuovo patto e un Berlusconi nel Cda di Mediolanum

Innanzitutto, Doris si è espresso in favore di un nuovo patto di sindacato con Fininvest, secondo azionista di Banca Mediolanum con una quota pari al 30% del capitale sociale (dietro al 40% circa della famiglia Doris).

“Un nuovo patto è possibile e vedrei volentieri un Berlusconi nel cda di Mediolanum”, ha precisato il manager, ricordando che “il nuovo Cda è previsto ad aprile 2024”.

Qualora gli eredi di Silvio Berlusconi intendano ridurre la partecipazione nella banca, la famiglia Doris sarebbe interessata ad acquistarne – probabilmente attraverso Finprog, finanziaria della famiglia Doris – una parte, non più del 3-4%, salendo al 43-44% complessivo, mentre “il resto potrebbe andare sul mercato.”

Giudizio positivo sul piano di Mediobanca

Soddisfazione per quanto riguarda il piano 2023-26 recentemente presentato da Mediobanca, di cui Banca Mediolanum detiene il 3,4%, all’interno di un patto di consultazione relativo al 10,9% del capitale. In particolare, per quanto riguarda la remunerazione degli azionisti, il gruppo guidato da Nagel si pone come obiettivo un importo di 3,7 miliardi in tre anni, con un tasso di variazione del 70%.

“Il piano presentato da Nagel mi piace e come azionisti siamo molto soddisfatti di Mediobanca perché, da partner puramente finanziario, la crescita si è vista anno dopo anno. Mi auguro che Nagel venga confermato perché ha condotto bene la banca”, ha dichiarato Doris.

L’Ad di Banca Mediolanum si è anche detto favorevole alla presentazione di una lista del cda di Mediobanca e a un confronto anticipato con i soci forti come Delfin (19,8% del capitale) e Caltagirone (5,6%).

Mercato: nessuna aggregazione in vista per Mediolanum

Con riferimento al mercato del wealth management, Doris non vede “grandi necessità di aggregazione in Italia” e Banca Mediolanum non è interessata “a fare acquisizioni, né lato reti né lato società di asset management”.

Il manager sottolinea l’importanza di “avere determinate dimensioni per riuscire a sostenere i costi elevati dettati dalla regolamentazione esistente e i conseguenti investimenti” e non teme un’eventuale concorrenza di Mediobanca, poiché “già oggi ci confrontiamo con i più grandi nomi del settore bancario e finanziario, italiano e internazionale”.

Il punto sugli obiettivi del 2023

A pochi giorni dalla conclusione del primo semestre, Doris ha fatto il punto sui target di raccolta del 2023. “Arrivare a una raccolta netta totale di 9 miliardi è impegnativo, ma realizzabile. Mentre il target della raccolta gestita che avevamo fissato a 7 miliardi è impossibile da raggiungere, perché il mercato è molto più complesso del previsto.”

“Stiamo raccogliendo meno del 2022”, ha ammesso l’Ad, “ma se a fine anno avremo battuto i concorrenti sarò soddisfatto. Non si tratta di stabilire record, ma di essere leader di mercato.”

Per quanto riguarda Doppio Valore e Double Chance, i due prodotti con rendimento lordo oltre il 5% annuo, “i numeri al momento non sono strabilianti, ma ho l’attesa di vederli salire tra luglio e agosto”.

Il parere su Bce e aumento remunerazione dei conti correnti

“Mi auguro che dopo il prossimo rialzo – dei tassi di interesse – la Bce si fermi, perché si rischia di entrare in territori molto pericolosi in cui, se si sbaglia il dosaggio, le conseguenze possono essere molto gravi”. Così Doris sull’operato della banca centrale, pur riconoscendo che il lavoro di Lagarde e soci sia “complicato”.

Cautela, inoltre, sugli appelli della politica ad alzare i rendimenti dei conti correnti. Doris sottolinea come si tratta di uno “strumento operativo” e che, nonostante i risultati “eccezionali” delle banche nell’ultimo biennio, negli anni successivi alla crisi finanziaria gli istituti hanno riportato trimestrali tutt’altro che “strabilianti”, con i soci costretti a sottoscrivere diversi aumenti di capitale.

Servirebbe più prudenza nelle dichiarazioni della politica sul tema, perché tassi alti significano aumenti degli Npl e la boccata d’ossigeno che gli istituti stanno prendendo ora potrebbe essere utile più avanti.”

La view di Equita

Gli analisti di Equita, commentando le dichiarazioni di Doris, evidenziano come “i flussi di raccolta netta gestita sono stati soddisfacenti ma sotto le attese di inizio anno, a causa della competizione proveniente dai BTP e un quadro macroeconomico ancora complesso che limita la propensione al rischio dei clienti.”

Gli esperti della Sim prevedono una raccolta netta 2023 di 6,2 miliardi, rispetto ai 4,24 miliardi registrato nei primi cinque mesi dell’anno e agli 8,3 miliardi del 2022 e una raccolta gestita di 5,5 miliardi nel full year, a fronte di 1,94 miliardi del periodo gennaio-maggio 2023.

Nella seconda metà dell’anno, prosegue Equita, “ci aspettiamo un miglioramento della raccolta gestita per la conversione dei nuovi depositi dalle promozioni scadute (circa 1,8 miliardi di euro, con 70% di tasso di conversione storico).  Lo stesso Doris ha detto che punta a “intercettare la scadenza dei primi depositi al 4% che avevamo lanciato a inizio anno. L’obiettivo è trasferire quelle masse verso il risparmio gestito riconoscendo ai clienti, nel percorso, una remunerazione sui depositi ancora più alta.”

Infine, la Sim pone l’accento sui “multipli attraenti” del titolo, con un P/E 2023E pari a 8,4x. Equita copre Banca Mediolanum con giudizio Buy e target price 10,3 euro.

I consigli degli analisti e la performance da inizio anno in Borsa

La panoramica dei giudizi sul titolo raccolti da Bloomberg mostrano 13 raccomandazioni d’acquisto (Buy), 1 Hold e zero Sell.

Il prezzo obiettivo medio fra i 13 studi più aggiornati è pari a 10,62 euro, con un rendimento potenziale di circa il 32% rispetto ai corsi attuali in area 8,0 euro.

Da inizio anno le azioni Banca Mediolanum evidenziano un guadagno contenuto, del 3% circa, rispetto al +14% circa dell’indice Ftse Mib.