Notizie Notizie Italia Banca Carige: domani l’assemblea, attesa partecipazione oltre il 70%

Banca Carige: domani l’assemblea, attesa partecipazione oltre il 70%

19 Settembre 2018 16:05

Si terrà domani giovedì 20 settembre l’assemblea di Banca Carige per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, una riunione particolarmente attesa visti gli attriti dei mesi scorsi. Da un lato ci sarà l’industriale Vittorio Malacalza, che ha circa il 27% della banca e dall’altro un patto fra soci (15,19%) capitanato dal finanziere Raffaele Mincione. L’atmosfera si è fatta rovente però con Bankitalia che ha congelato al 10% la quota che fa capo a Mincione e ai suoi alleati, il petroliere Gabriele Volpi e l’imprenditore della logistica e patron del Livorno Calcio,Aldo Spinelli. 

Il ricorso di Malacalza

Una battaglia tra le due liste a suon di ricorsi ed esposti incrociati su cui oggi si è espresso il Tribunale della città ligure. Il primo azionista della banca (Malacalza Investimenti socio forte di Carige con una quota arrivata oltre il 24%) ha presentato al Tribunale ricorso per chiedere un provvedimento che inibisca, nell’ assemblea di domani, l’ammissione della lista presentata da Raffaele Mincione. Nel mirino della Malacalza Investimenti c’è la società Pop 12 di Mincione e l’accordo parasociale stretti dal finanziere con altri due azionisti di peso in Carige, l’imprenditore petrolifero Gabriele Volpi e l’ex presidente del Genoa Calcio Aldo Spinelli. Secondo Malacalza è mancata l’autorizzazione al patto da parte della BCE visto che, annunciato al 15,2% del capitale, supera il tetto del 10% oltre il quale è necessario chiedere l’autorizzazione di Francoforte. Ciò non è avvenuto e per questo il primo socio di Carige ha chiesto che il patto sia estromesso dal voto all’assemblea di domani.

“Le ragioni dell’inibitoria richiesta si fondano sulla violazione della disciplina bancaria in materia di autorizzazioni agli acquisti di concerto di partecipazioni che comportino la possibilità di esercizio di influenza notevole sulla banca o attribuiscano una quota dei diritti di voto almeno pari al 10%”, si legge in una nota della Malacalza Investimenti. “In particolare – prosegue la società guidata da Vittorio Malacalza – l’azione è fondata sulla mancata autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea necessaria, ai sensi degli articoli 19 e 22 del Testo Unico Bancario (TUB), per l’acquisizione delle partecipazioni interessate dal concerto manifestato anche con il suddetto patto parasociale e sulla prescrizione dell’art. 24 del TUB che esclude, in caso di mancata autorizzazione, l’esercizio del diritto di voto e degli altri diritti che consentono di influire sulla banca”. Nel mezzo si è inserita anche Bankitalia che ha congelato al 10% la quota che fa capo a Mincione e ai suoi alleati.

La decisione del Tribunale di Genova

Oggi la decisione dei magistrati genovesi che hanno ammesso la lista di Raffale Mincione a partecipare all’assemblea di domani, rigettando quindi il ricorso d’urgenza presentato da Malacalza. Il Tribunale di Genova ha così ammesso la lista Pop 12, presentata dal finanziere Raffaele Mincione, per il rinnovo della governance dell’istituto ligure in vista dell’assemblea dei soci di domani, ma solo con il 9,99% del capitale. “Per Carige, il presidente dell’assemblea ordinaria degli azionisti fissata per il prossimo 20 settembre, ammetta la lista presentata da Pop 12 come rappresentativa dei diritti di voto derivanti dal patto parasociale del 25 agosto pari al solo 9,99% del capitale sociale”, recita la sentenza.

Grande attesa così per l’assemblea di domani al Teatro della Corte con una partecipazione attesa oltre il 70% del capitale. Mincione porta avanti lattuale numero uno della banca, l’ex banchiere Unicredit, Paolo Fiorentino, che vorrebbe far convolare subito Carige a nozze con un’altra banca, magari Ubi o Bpm. Dall’altra parte invece Vittorio Malacalza ha candidato alla presidenza Pietro Modiano e alla carica di amministratore delegato Fabio Innocenzi.