Azionario Europa a prezzo di saldo rispetto a Wall Street, la carta ETF per cavalcarlo
Le Borse del Vecchio continente hanno inanellato negli ultimi mesi ottime performance sotto la spinta dell’accelerazione della crescita economica abbinata a valutazioni attraenti e rischio politico in diminuzione. Gli ETF sono un ottimo modo per ottenere un’efficace esposizione ai ritorni potenziali dell’azionario Europa
Le difficoltà della scorsa settimana, legate al Russiagate che vede coinvolto Donald Trump, non hanno intaccato il trend decisamente positivo dell’azionario europeo. In questa prima metà dell’anno le principali Borse europee hanno mostrato i muscoli con il Dax di Francoforte, il Cac 40 di Parigi e il Ftse Mib di Piazza Affari che presentano tutti rialzi a cavallo del 10%, una velocità quasi doppia rispetto all’S&P 500 statunitense salito del 5,6% nello stesso periodo. La sovraperformance dell’Europa si è accentuata lo scorso mese e nella prima metà di maggio con il progressivo diradarsi del rischio politico legato all’esito delle elezioni francesi. “Gli investitori stanno ancora approfittando del premio al rischio derivante dalle ultime incertezze politiche e ora dovrebbero considerare l’ulteriore fonte di profitto rappresentata dal potenziale premio al rischio relativo alle valutazioni – rimarca Vincenzo Sagone, responsabile ETF, Indexing & Smart Beta Business Unit di Amundi SGR – . I flussi in ingresso verso gli ETF azionario Europa negli ultimi mesi testimoniano il ritrovato appeal dell’azionario Europa dopo le difficoltà del 2016”.
Valutazioni più attraenti rispetto a Wall Street
Le valutazioni dell’azionario Europa appaiono attraenti soprattutto rispetto ai titoli statunitensi: da un lato il rapporto P/E del mercato azionario statunitense è aumentato del 20%, di contro quello delle azioni MSCI EMU (European Economic and Monetary Union) è diminuito del 3,4%. Il team di ricerca di Amundi ritiene che tale gap potrà stringersi nei prossimi mesi anche alla luce del momentum positivo sugli utili in Europa.
MSCI Europe ed MSCI USA, variazioni PE a confronto Fonte: Bloomberg, MSCI, Amundi ETF, Indexing & Smart Beta, al 30/04/2017.
Ottimi segnali dall’earning season
L’ultima stagione delle trimestrali, relativa al primo trimestre del 2017, si è rilevata molto positiva a livello globale. A spiccare è soprattutto il ritrovato vigore dei profitti del corporate europeo con il 66 per cento delle società che hanno riportato i risultati trimestrali che sono riuscite a battere le aspettative degli analisti sul fronte profitti, con una crescita media degli utili di oltre il 19% (dati di Thomson Reuters I/B/E/S).
Utilizzare gli ETF per capitalizzare le opportunità sui mercati europei
Gli investitori europei, e non solo, stanno mostrando un notevole interesse verso l’Europa come confermato dalla dinamica dei flussi ETF che si rifanno a indici sull’azionario europeo. I fondi quotati a gestione passiva rappresentano un modo efficiente per sfruttare il potenziale di ritorno dei titoli azionari europei. “Grazie alla varietà in offerta, gli investitori possono vagliare diverse modalità di esposizione al mercato europeo”, rimarca Vincenzo Sagone. Ad esempio optando per un’esposizione allargata all’intera zona, oppure sfruttare le opportunità geografiche, settoriali e basate sui fattori.
Gli ETF consentono agli investitori di posizionarsi su una determinata asset class a costi molto contenuti e con la possibilità di acquistarli e venderli in pochi minuti in quanto strumenti quotati, consentendo quindi di cambiare rapidamente le esposizioni. “Questa flessibilità rende gli ETF una scelta sempre più popolare”, sottolinea Sagone, aggiungendo: “L’ETF è indubbiamente uno strumento largamente diversificato per cogliere opportunità di mercato azionario della zona euro e Amundi, in qualità di leader europeo nella gestione del risparmio, annovera una vasta gamma di ETF per beneficiare della ripresa europea. I nostri ETF sulle azioni europee e dell’eurozona hanno raccolto oltre 1,6 miliardi di nuove masse da inizio anno, dimostrando la preferenza degli investitori per la gamma Amundi ETF”. Tali ETF su Eurozona, Europa ed EUM gestiscono già oltre 4,5 miliardi di euro. L’Amundi ETF MSCI Europe Ucits è il tracker più competitivo a livello di costi nella sua categoria con spese correnti dello 0,15%. “Grazie alla sue caratteristiche di competitività di costo, ampiezza di esposizioni disponibili e qualità della replica – conclude Sagone – Amundi ETF ha raccolto nel complesso oltre 1,7 miliardi di euro solo nel mese di aprile, corrispondente ad oltre il 40% del totale dei flussi del mese verso gli ETF europei. Un risultato importante che testimonia la preferenza degli investitori per la nostra gamma e la nostra capacità di rispondere alle esigenze dei nostri clienti in modo efficiente”.