Auto, nuovo passo indietro in Europa: -3,6% a marzo. Fca chiude a -11,7%, Jeep tiene
Ancora un mese in calo per il mercato europeo dell’auto. La fotografia scattata dall’Acea vede le immatricolazioni nell’Ue+Paesi Efta calare del 3,6% a 1.770.849 unità. Nuovo passo indietro per la domanda di auto nuove in Europa dopo il risultato negativo di gennaio (-4,6%) e una leggera inversione di tendenza a febbraio (-0,9%).
Secondo l’analisi di Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, “dai dati statistici diffusi oggi e dal contesto economico scaturisce un quadro del mercato europeo dell’auto penalizzato dall’effetto congiunto di fattori di freno specifici, come la demonizzazione del diesel, o comuni all’intera economia come il quadro congiunturale e, per il Regno Unito, anche la Brexit”.
Fca sottoperforma il mercato. Il gruppo guidato da Mike Manley ha chiuso il mese di marzo con le immatricolazioni Ue+Efta in flessione dell’11,7% a 106.680 vetture, con una quota di mercato che è scesa dal 6,6% al 6 per cento. Tra i singoli brand riescono a strappare un segno positivo solo Lancia-Chrysler (+15,3%) e Jeep (+3,9%). Il saldo dei primi tre mesi vede una contrazione del 10,6% a 259.733 unità. Segno meno anche per il gruppo Volkswagen (-0,6%), Psa (-1,7%), Daimler (-14%) e Toyota (-3,4%), mentre la francese Renault guadagna poco più del 2 per cento.
Italia maglia nera in Europa
L’andamento peggiore nella pattuglia dei cinque grandi mercati dell’area è stato quello del mercato italiano, che ha mostrato una flessione del 9,6% a marzo e del 6,5% nel primo trimestre. “E ciò nonostante che la Banca d’Italia abbia appena ipotizzato che il Pil trimestrale, dopo due cali consecutivi nella seconda metà del 2018, potrebbe aver fatto registrare una crescita nel primo trimestre 2019”, segnala il Centro studi promotor, secondo il quale sul mercato italiano pesa tuttavia, come, e più che negli altri mercati europei, la penalizzazione del diesel.
Commentando i dati diffusi oggi dall’Acea, Paolo Scudieri, presidente di Anfia, sottolinea come la flessione delle immatricolazioni di auto diesel prosegua, a -17% nei cinque major market nel mese (-16,6% nel trimestre). Con variazioni negative a due cifre in tutti i Paesi tranne la Germania che, per il terzo mese consecutivo, registra un aumento (+2,7%).
I prossimi mesi
“Difficile fare previsioni sull’andamento del mercato per i prossimi mesi, anche se le tensioni che caratterizzano lo scenario internazionale ed europeo in questo momento, insieme al rallentamento dell’economia mondiale, lasciano presagire mesi non facili”. È di questo parere il presidente di Anfia, ricordando che l’andamento del mercato delle autovetture è influenzato, tra i tanti fattori economici e politici, anche dall’impatto che il quadro normativo sulla riduzione delle emissioni entro il 2021 e successivamente entro il 2025 e 2030 ha sui piani di sviluppo dei costruttori europei di auto. Il prossimo appuntamento è il primo settembre 2019 con l’introduzione della certificazione RDE (Real Driving Emissions) su tutte le autovetture nuove immatricolate.