Notizie Notizie Italia Atlantia sul fondo del Ftse Mib: aumenta rischio revoca concessioni con relazione Mit  

Atlantia sul fondo del Ftse Mib: aumenta rischio revoca concessioni con relazione Mit  

1 Luglio 2019 10:07

 

La settimana si apre sotto il segno delle vendite per Atlantia a Piazza Affari. In una seduta intonata al rialzo per l’indice Ftse Mib, l’azione della holding controllata dalla famiglia Benetton cede il passo fino a scivolare sul fondo del listino principale con un tonfo del 2,88% a 22,25 euro. A pesare sugli scambi il rischio, sempre più concreto, di una revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia (Aspi).

Il Corriere della Sera in edicola oggi si sofferma in particolare sulla relazione del gruppo di lavoro interistituzionale istituito nell’ambito dell’ufficio di Gabinetto del Ministero dei Trasporti, secondo cui il crollo del Ponte Morandi di Genova (avvenuto lo scorso 14 agosto) rappresenta una grave inadempienza che “consente la revoca unilaterale della concessione” da parte del governo senza che quest’ultimo paghi una penale ad Atlantia. La penale potrebbe aggirarsi intorno ai 22-25 miliardi di euro. L’apertura di una procedura di revoca “sarebbe negativo”, aumentando l’incertezza sul titolo. Sono di questo parere gli analisti di Equita Sim.

Autostrade: da anticipazioni non emerge inadempimento contrattuale
Autostrade per l’Italia “dichiara di non aver ricevuto alcuna comunicazione in relazione al procedimento in corso e di aver appreso solo da notizie di stampa dell’esistenza e dei contenuti della relazione della Commissione ministeriale insediata presso il Mit”. E’ quanto emerge in un comunicato stampa ufficiale diffuso stamattina dalla società controllata da Atlantia che “contesta il metodo di diffusione alla stampa in modo pilotato e parziale di stralci di tale relazione, prima ancora che essa sia resa nota alla controparte, come è richiesto dal procedimento amministrativo in essere”.

“Da tali anticipazioni – prosegue Aspi – non sembrerebbe emergere alcun grave inadempimento agli obblighi di manutenzione ai sensi del contratto di concessione. Peraltro, la presunta violazione dell’obbligo di custodia, di cui all’art. 1177 del codice civile, costituirebbe un addebito erroneo ed inapplicabile al caso di specie, trattandosi di una infrastruttura che sarà restituita allo Stato al termine della concessione, per effetto della sua ricostruzione affidata dal Commissario per Genova ed interamente finanziata da Aspi”.

Da Aspi aggiungono che “i termini della Convenzione prevedono, nella denegata ipotesi di revoca, il pagamento di un cosiddetto indennizzo che corrisponde al giusto valore della concessione, secondo i criteri contrattualmente previsti. La sussistenza di tale obbligo di indennizzo, come riportato dalla stampa, è confermata anche dalla stessa relazione della Commissione”. Da ultimo si ricorda che sono ancora ignote le cause interne o esterne che hanno determinato la tragedia e l’accesso alla documenta ione dei luoghi e dei fatti è ancora incompleto.