Atlantia paga indiscrezioni su doppia mossa governo per mettere fuori gioco Autostrade. Consob monitora
Atlantia sotto pressione a Piazza Affari, dopo le ultime indiscrezioni riportate dal quotidiano La Stampa e, anche, le dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore da alcuni esponenti del governo M5S-Lega, in primis dal vicepremier Luigi Di Maio. Ieri, stando a quanto riportato da Reuters, a margine di un evento alla Bocconi, del caso del titolo Atlantia ha parlato il numero uno della Consob, Mario Nava.
“Stiamo monitorando, stiamo tenendo il titolo sotto stretta osservazione come abbiamo annunciato dopo il crollo”, ha detto Nava, precisando che la Consob sta “monitorando che l’andamento del titolo sia compatibile con il flusso informativo che in questo caso è quello del crollo del ponte. E’ crollato un ponte, che il titolo vada giù è normale. Stiamo monitorando e stiamo vedendo se ci sono anche altre cose, finora non abbiamo rilevato anomalie”.
La Consob aveva acceso i fari sul titolo Atlantia, controllata di Autostrade, il 14 agosto stesso, giorno del crollo del ponte Morandi, costato la vita a 43 persone. Il monitoraggio era continuato nei giorni successivi, sulla scia delle forti oscillazioni che avevano colpito Atlantia, ostaggio di varie dichiarazioni politiche.
Il titolo Atlantia era riuscito a riagguantare la soglia di 18 euro qualche giorno fa, dopo le ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che avevano fatto sperare i mercati su un atteggiamento più conciliante del governo nei confronti di Autostrade, contro cui è partito un iter per la revoca della concessione. Conte aveva affermato chiaramente come “la nazionalizzazione” non fosse “l’unica risposta”.
Da segnalare che nell’ultimo mese di contrattazioni, stando a quanto risulta dai dati di Borsa Italiana, Atlantia ha perso più del 29%.
Di certo non aiutano le indiscrezioni riportate oggi La Stampa. Secondo il quotidiano, il governo M5S-Lega starebbe pensando a due decreti legge per far fuori Autostrade, strappandole tutta la rete autostradale nazionale, revocandole la concessione e impedendole di ricostruire il ponte Morandi.
La Stampa parla di un “doppio escamotage dell’esecutivo per dilatare i tempi dei ricorsi” e riprende le ultime dichiarazioni al vetriolo contro Autostrade, proferite ieri dal vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio.
“L’escamotage studiato dai giuristi del governo è questo: due diversi provvedimenti, uno per la revoca della concessione, l’altro per la ricostruzione del ponte, utilizzando in entrambi i casi il decreto-legge, l’unico strumento legislativo capace di produrre l’effetto di diluire nel tempo il contenzioso che è alle porte”.
La scelta dei decreti legge, infatti, permetterebbe di “evitare sospensive a breve, quelle via Tar e Consiglio di Stato” che sono quelle che il governo teme di più.
Per contrastare nell’arena giudiziaria i decreti legge, questi dovrebbero essere rimandati infatti alla competenza della Corte Costituzionale, con “tempi più dilatati”, vista la procedura più complessa.