Atlantia in vetta al Ftse Mib: con crisi governo rischio revoca concessioni sembra allontanarsi
Prosegue anche oggi la corsa al rialzo per Atlantia che si piazza in vetta al Ftse Mib, mostrando un aumento del 2,3% e riacciuffando la soglia di 24 euro in controtendenza rispetto alla maggior parte dei titoli del listino milanese in rosso sull’onda della crisi di governo. L’azione del gruppo guidato da Giovanni Castellucci ha iniziato a correre già ieri proprio in scia all’intensificarsi delle tensioni politiche all’interno della maggioranza di governo.
Una caduta del governo potrebbe, infatti, portare scenari nuovi per Atlantia, con elezioni anticipate e un governo senza i grillini di Di Maio – fermi sostenitori della revoca della concessione autostradale dopo il crollo del Ponte Morandi nell’agosto 2018 – che renderebbe più remoto uno scenario negativo per la società che gestisce la rete autostradale. Proprio ieri, mentre si susseguivano i botta e risposta tra la Lega e il Movimento 5 Stelle, sulla questione Autostrade per l’Italia (Aspi), controllata da Atlantia, è intervenuto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, che su Facebook ha postato: “Se non revocheremo la concessione ad Aspi, sarà solo colpa di Salvini”.
In questo scenario così incerto gli esperti di Equita Sim si soffermano sui dossier aperti sul tavolo dell’esecutivo, e che ruotano attorno anche ad Atlantia. Come il salvataggio di Alitalia e la possibile revoca della concessione per Autostrade per l’Italia. “In questa fase di probabile crisi di governo, anche le trattative per il salvataggio di Alitalia potrebbero subire dei contraccolpi – scrivono gli analisti -. Per Atlantia il fatto che vi sia la continuità di gestione di Alitalia è importante, perché conta per circa il 30% del traffico di ADR (la società che gestisce gli aeroporti romani di Fiumicino e Ciampino n.d.r.)”. Dall`altro lato riteniamo che l`entrata di Atlantia nel capitale di Alitalia, sottolinea ancora Equita che conferma la raccomandazione buy su Atlantia, avrebbe dovuto favorire una normalizzazione dei rapporti col governo, che in caso di crisi di governo avrebbe meno senso”. Secondo Equita, “la crisi di governo teoricamente allontana il rischio dell`avvio della procedura di revoca della concessione (la procedura prevede l`avvio con decreto congiunto del Ministro delle Infrastrutture e del Tesoro)”.
L’eterno dossier Alitalia, rispunta ipotesi Lufthansa?
Intanto sempre l’accordo su Alitalia sarebbe in difficoltà, con la possibilità che venga nuovamente tirata fuori dal cilindro l’ipotesi Lufthansa. Un nome che è stato fatto oggi dal quotidiano “La Repubblica“, con i tedeschi che sarebbero ancora disponibili a scendere a patti rispetto alla proposta (bocciata dal governo) fatta lo scorso anno. “Quaranta giorni per salvare Alitalia prima che si esauriscano le risorse residue del prestito ponte e del ricavato dei biglietti dei voli estivi – si legge nell’articolo di Repubblica – . Il tempo stringe mentre c’è da decidere il piano industriale, un tema delicato che potrebbe far riemergere da dietro le quinte l’alternativa Lufthansa. I tedeschi starebbero solo aspettando un passo falso di Delta. Che in queste ore, assieme a Fs e Atlantia, deve decidere il nuovo assetto di Alitalia. La linea aerea Usa che dovrebbe entrare nella newco con un impegno compreso tra il 10 e il 20%, ha di fatto escluso il vettore romano dalla nuova joint venture transatlantica Blue Skies, che però resta forse l’unica ragione per allearsi con Delta”.
Sscondo quanto risulta a Repubblica, alcuni ambasciatori del vettore tedesco starebbero provando a riallacciare il dialogo. Un dialogo che troverebbe favorevoli la Lega e alcuni sindacati di categoria, se non vi saranno esuberi. Rimarrebbe tuttavia il tema del nuovo amministratore delegato della compagnia aerea, che non sarebbe facile trovare.