Atlantia cede in borsa. Toninelli su Autostrade: ‘unica soluzione nazionalizzare’. Ricostruzione spetterà a Fincantieri e Cdp
Il governo M5S-Lega rincara la dose contro Autostrade, con il vicepremier Luigi Di Maio e il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli che rilanciano la soluzione della nazionalizzazione. Così Di Maio in un post su Facebook, nelle stesse ore in cui Toninelli era in audizione, ieri, al Parlamento:
“L’unica soluzione è la nazionalizzazione. Non possiamo infatti lasciarle ad Autostrade. Le opzioni sono due. O darle a uno degli altri due concessionari autostradali, ossia passare dalla padella alla brace. O darle agli stranieri, ma non possiamo far perdere all’Italia un’altra infrastruttura strategica”.
Anche Toninelli è convinto sul da farsi:
Sul tratto della A10 è “evidente che la nazionalizzazione è un percorso dovuto e doveroso per le vittime e per tutti gli italiani”. Il M5S preme dunque per far tornare Autostrade nelle mani dello stato:
“La ricostruzione – che secondo i piani del governo dovrà essere fatta in meno di un anno – spetterà infatti a un’azienda di Stato come Fincantieri, affiancata da Cassa depositi e prestiti, in modo “da avere un controllo molto forte su tutto il processo”, rilancia Di Maio.
Toninelli torna di nuovo alla carica stamattina:
Autostrade “i soldi li mette”, ma il ponte “lo ricostruiamo noi”. Così il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture a Radio Anch’io:
“Che Autostrade debba ricostruire il ponte è scontato in termini risarcitori, aveva l’obbligo di mantenere l’infrastruttura. E’ normale che debbano mettere i soldi, ma è altrettanto normale che non possano essere loro a ricostruire il ponte. Sarebbe una follia, irrispettoso verso i familiari delle vittime, i feriti e gli sfollati”.
Ancora, il ministro: “che senso di sicurezza potremmo dare ai cittadini se facessimo ricostruire il ponte a chi l’ha fatto crollare?”.
Il titolo Atlantia, società controllante di Autostrade che fa capo alla famiglia Benetton, cede così in borsa il 2,43% alle 12 ora italiana, attestandosi attorno a quota 18,30 euro, dopo aver testato in giornata un minimo intraday scivolando fino a 18,24. Il massimo intraday è stato testato invece in corrispondenza di 18,76 euro.
LA NOTA DI EQUITA
Equita SIM riporta quanto emerso dalla pubblicazione, da parte di Atlantia, delle parti non pubbliche della Convenzione di ASPI. Dal documento, è emerso che Atlantia ha incassato ritorni al 7.18% post-tax dagli investimenti del piano 2002. Dal rapporto, emergono importanti dettagli come il metodo di calcolo delle tariffe, le stime di traffico e i piani finanziari del 2013, con alcuni aggiornamenti al 2017.
“Da una prima lettura dei piani economici di ASPI emerge che: 1- i ritorni per i capex del piano 2002 (fra i quali il Passante di Genova) sono, come atteso, del 7.18% post-tax (positivo). Gli incrementi tariffari relativi (componente investimenti X) nell’update del piano 2017 sono del +2.1% medio al 2027 Vs la nostra stima di +1.5%, riteniamo dovuti ai 700 mn di capex per barriere anti suono non incluse nelle nostre stime. Da verificare inoltre se questi incrementi già includono la stima corrente di capex per il Passante stimato pari a 4.3 bn; 2- Il traffico al 2038 è atteso crescere dello 0.3% medio annuo (+0.5% dal 2023 e 0% dal 2027) Vs il +1% da noi stimato; 3- la società dovrà reinvestire il 50% dell’extra-ritorno se l’incremento del traffico fosse del 1% annuo superiore alle stime della concessione; 4- I ritorni per i capex del Piano 2007 (2.4 bn nel nostro modello), sono scesi sul livelli ridotti pari al 5.1% pre-tax (dal 10.2% previsto nel 2013). 5- le previsioni del piano 2013, proiettavano un EBITDA 2017 dell’11% inferiore ai risultati reali (€2.05 Vs actual €2.3 bn, che sale a €2.45 bn incluse le controllate). Questo differenziale sale al 17- 18% al 2025 rispetto alle nostre stime, principalmente per l’incremento medio delle toll revenues da noi stimato al 3.6% medio annuo (1% traffico e 2.9% di tariffe) contro il 2.6% del Piano 2013 (traffico 0.6-0.7% e tariffe medie a 2.6%)”.