Atlantia: addio dello storico a.d. Castellucci, buonuscita di oltre €13 mln
Mattinata tranquilla per Atlantia che non sembra reagire alle dimissioni dello storico a.d. Giovanni Castellucci comunicate ieri in serata. Il titolo della holding della famiglia Benetton viaggia in lieve rialzo dello 0,3% a 20,8 euro, dopo aver chiuso la seduta di ieri con un balzo di oltre il 2%. Così come anticipato dalle indiscrezioni, la notizia delle dimissioni di Castellucci è arrivata con una nota della società a seguito del cda fiume che si è svolto nella giornata di ieri. La risoluzione del rapporto è stata definita consensuale.
“Castellucci – si legge nella nota – dopo aver riferito al consiglio delle iniziative intraprese dopo il cda di venerdì 13 settembre, ha comunicato la sua intenzione di dimettersi da Amministratore Delegato e Direttore Generale di Atlantia. Le dimissioni sono state accolte dal cda, definendo una risoluzione consensuale con lo stesso”.
L’accordo di uscita dell’amministratore delegato di Atlantia Giovanni Castellucci “prevede la corresponsione di un importo a titolo di incentivo all’esodo pari alla somma complessiva lorda” di 13,095 milioni di euro. “Il suddetto importo è calcolato sulla base del contratto in essere in riferimento ai compensi dovuti a Castellucci in caso di recesso, come riportato nella Relazione sulla Remunerazione, considerati inoltre i sistemi di incentivazione monetari di cui questi è beneficiario”. Il pagamento di tale importo avverrà, subordinatamente all’espletamento di specifici adempimenti connessi al procedimento di conciliazione, in 4 rate di cui la prima contestualmente alla sottoscrizione dell’accordo, la seconda il 2 gennaio 2020, la terza il 2 gennaio 2021 e la quarta il 2 gennaio 2022.
Castellucci ringrazia la società “per avergli dato l’opportunità, in tutti questi anni, di sviluppare un progetto industriale estremamente stimolante e ambizioso e a cui resterà sempre legato. E ringrazia soprattutto le migliaia di lavoratori e lavoratrici che di questo progetto sono stati i veri protagonisti”. Fino alla nomina di un nuovo ad, il cda di Atlantia ha deliberato “di trasferire in via temporanea le deleghe esecutive ad un comitato composto dai consiglieri Fabio Cerchiai, Carlo Bertazzo, Anna Chiara Invernizzi, Gioia Ghezzi e Carlo Malacarne ed ha provveduto a nominare Giancarlo Guenzi, già Chief Financial Officer, quale direttore generale della società”.
Castellucci, lascio nell’interesse di tutti
Giovanni Castellucci lascia l’incarico di amministratore delegato di Atlantia, dopo 18 anni alla guida della società. E a un anno dal crollo del Ponte Morandi. Perché proprio ora? Alla domanda posta nell’intervista del Corriere della Sera, a firma di Antonella Baccaro, l’ex manager di Atlantia risponde: “Un anno fa mi sono fatto carico di portare avanti il gruppo su richiesta degli azionisti. Non è stato facile, ma era doveroso. Ora è il momento giusto per lasciare. Nell’interesse di tutti”. Nessun riferimento alla spinosa questione del rinnovo delle concessioni, al centro di una difficile trattativa con il governo dopo l’evento di Genova. Secondo Castellucci, l’esito della vicenda non dipenderà dalla persona del manager ma dagli argomenti che Atlantia fornirà e dalla capacità di esporli.
La svolta negativa per Atlantia è infatti arrivata venerdì scorso. La Guardia di Finanza di Genova ha preso provvedimenti contro nove “manager e tecnici”, sospettati di aver rilasciato false dichiarazioni riguardo ad altre tratte gestite da Aspi. Due dirigenti di Spea Engineering (controllata di Atlantia che si occupa di monitoraggio e controlli della rete autostradale) ed uno di Aspi sono agli arresti domiciliari per falso ideologico in seguito alle indagini sui report sullo stato dei viadotti Paolillo e Pecetti. In una nota di venerdì, Aspi ha confermato nuovamente la sicurezza dei suddetti viadotti, dove gli interventi di manutenzione sono stati conclusi diversi mesi fa. La controllata di Atlantia ha inviato il 4 dicembre 2018 al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti un report contenente il dettaglio degli interventi manutentivi realizzati e delle verifiche effettuate sui viadotti della rete, tra cui il Pecetti e il Paolillo.
Lunedì scorso è stata una giornata di fuoco in Borsa per il titolo Atlantia che ha perso quasi l’8% dopo aver chiuso venerdì in calo dell’8,1%. In due giorni sono andati in fumo circa 3 miliardi di euro di capitalizzazione. Solo 10 giorni fa, Atlantia aveva tentato uno sprint verso quota 25 euro con un top intraday a 24,93 euro, livello che non vedeva da prima del crollo del Ponte Morandi a Genova del 14 agosto 2018.