Astaldi paga la crisi Trump. Equita taglia target price, mentre Banca Akros intravede chance da M5 Milano
Settore costruzioni in calo, paga l’effetto Trump, ovvero la decisione del presidente americano di interrompere anche il processo per la formazione del consiglio per le infrastrutture Advisory Council on Infrastructure, che era stato creato attraverso un ordine esecutivo firmato a luglio. L’annuncio segue la decisione di Trump chiudere anche il Manufacturing Council e lo Strategy & Policy Forum, dopo l’esodo di diversi dirigenti, come segno di protesta contro la reazione blanda che Trump aveva avuto nei confronti delle violenze che hanno travolto Charlottesville.
Il titolo Astaldi viene colpito dalle vendite scontando la notizia e cedendo alle 11 ora italiana -0,85% circa a quota 5,32 euro. Male anche altri del settore, come Buzzi Unicem, che perde più dell’1%, a 20,18 euro, e Salini, la peggiore tra le tre con una flessione superiore al 2%, a 2,868 euro.
Il titolo Astaldi sconta anche la nota di Equita, che ha tagliato il target price a 5,8 euro. Non solo: Equita ha rivisto al ribasso del 20% l’outlook sugli utili del periodo 2017-2018 rispettivamente a 80 milioni e a 76 milioni di euro, motivando la decisione principalmente per il taglio del contributo delle concessioni, “scontando la riclassifica del Terzo Ponte sul Bosforo tra le attività in via di cessione, il consolidamento linea per linea dell’ospedale di Mestre e gli effetti negativi delle cessioni Chackayes e M5 (incluse nel primo semestre del 2017)”.
E ancora il broker sottolinea che, se “sul 2017 le nostre stime sono coerenti con le guidance (di Astaldi): ricavi +5% in linea con la guidance; EBIT margin 10.1% contro 9/10%, NFP (posizione finanziaria netta) -981 milioni contro circa -1 miliardo, siamo invece più prudenti sul 2018E che ci sembra scontare uno scenario troppo aggressivo“.
Di conseguenza, Equita prevede:
- ricavi 3.3 miliardi contro 3.6 miliardi della guidance
- EBIT margin 8.1% contro 9%
- NFP (posizione finanziaria netta ) a -991 milioni contro circa -900 milioni.
In definitiva, scrivono gli esperti, “l’equity story di AST (Astaldi) resta legata ad una riduzione significativa del debito che può derivare solo dalla cessione degli asset turchi”.
Gli analisti di Banca Akros, invece, reiterano il rating reduce e confermano il target price a 3,40 euro. Banca Akros guarda ai rumor secondo cui il Comune di Milano starebbe valutando l’estensione della linea metropolitana M5 verso nord. Dal momento che Astaldi è stata responsabile della costruzione della M5 e è stata coinvolta anche nel veicolo concessionario con una partecipazione del 38,7%, secondo gli analisti è ragionevole ipotizzare che la società possa avere un vantaggio nella gara per l’aggiudicazione del “nuovo lotto”. E “il nuovo contratto potrebbe valere 1,3 miliardi di euro”.