Astaldi, giù a Piazza Affari: si protrae ancora attesa per le offerte di Salini e di Ihi
Nuova battuta d’arresto per Astaldi a Piazza Affari, in attesa che arrivino le offerte di Salini Impregilo e dei giapponesi di Ihi. Il mercato non sembra apprezzare questa attesa (le offerte erano previste secondo alcune anticipazioni per la fine di gennaio-inizio febbraio), con il titolo del gruppo romano che lascia sul terreno circa il 3,8% e scivola a 0,772 euro, dopo il recupero di ieri che aveva visto Astaldi archiviare la giornata con un +6,57%. Resta, invece, decisamente positivo il progresso registrato da Astaldi in Borsa da inizio anno, con l’azione in rialzo di quasi il 50%.
Nonostante in molti avevano indicato la giornata di ieri come quella cruciale sul fronte delle offerte, la situazione non si è sbloccata, con i due pretendenti che sono ancora alle prese con la rifinitura delle potenziali offerte. I tempi intanto stringono per il gruppo romano in concordato: il Tribunale di Roma e i commissari attendono il piano definitivo tra circa di dieci giorni. Lo scorso dicembre era stata accolta l’istanza per una proroga di 60 giorni del termine, originariamente fissato allo scorso 16 dicembre.
Sulla questione “Il Sole 24 Ore” in edicola oggi scrive: “Il tanto atteso consiglio di amministrazione che avrebbe dovuto esaminare le proposte, previsto per inizio febbraio, si terrà probabilmente nei primi giorni della prossima settimana. Il termine ultimo a disposizione della compagnia per presentare un piano di ristrutturazione credibile al Tribunale di Roma è ll 14 febbraio, altrimenti il gruppo della famiglia Astaldi rischia di finire in amministrazione straordinaria e, come nel caso di Condotte, l’intero dossier nelle mani di un commissario”. Un’ipotesi, quest’ultima, che potrebbe non essere del tutto sgradita ai pretendenti.
Del dossier Astaldi ieri ha parlato Pietro Salini dal Museo Egizio di Torino, dove era in corso la celebrazione del 50esimo anniversario del salvataggio dei templi di Abu Simbel. Il manager ha ribadito che Salini Impregilo è al lavoro per “per presentare un’offerta compatibile con la salvaguardia della solidità patrimoniale” ma che “guarda anche al futuro“. L’intento è “trovare una soluzione in grado di salvaguardare il lavoro e dare continuità a un’impresa straordinaria come Astaldi“. Quanto ai nipponici di Ihi non sono arrivate proposte vincolanti dopo la conclusione della due diligence.
Intanto per domani è prevista l’udienza camerale dal Tribunale di Roma, chiamata a nominare il rappresentante unico degli obbligazionisti di Astaldi. Comitato che rappresenta 60 milioni di obbligazioni dell’azienda di costruzioni.
Il caso Astaldi è scoppiato a Piazza Affari lo scorso settembre, quando la società ha annunciato la presentazione, al Tribunale di Roma, di una domanda di concordato preventivo “con riserva”. Una decisione che è stata presa, spiegava Astaldi nel comunicato ufficiale, per “il protrarsi della procedura di vendita del Terzo Ponte sul Bosforo, determinato dalle vicende politiche ed economico-finanziarie che hanno interessato la Turchia nel corso del 2018, ha imposto di adeguare il complessivo Piano di rafforzamento patrimoniale e finanziario presentato al mercato”.