Notizie Notizie Italia Asta BTP: tassi in calo rispetto a collocamento shock di maggio. Ma l’Italia paga ancora rischio politico

Asta BTP: tassi in calo rispetto a collocamento shock di maggio. Ma l’Italia paga ancora rischio politico

28 Giugno 2018 13:46

Il nuovo collocamento di bond italiani ha confermato che il caos politico che si è abbattuto in Italia continua a imporre un costo al paese. E’ quanto scrive il Financial Times, commentando i risultati dell’asta odierna, con cui il Tesoro ha emesso BTP a cinque e dieci anni. I risultati sono sotto i riflettori del mondo intero, in quanto misurano il livello di appetibilità dei bond italiani.

La buona notizia è che i tassi sono scesi rispetto all’asta shock dello scorso 30 maggio, quando i rendimenti erano balzati a livelli record scontando il rischio Italia.

In particolare, i BTP con scadenza a cinque anni sono stati emessi per un valore di 2 miliardi di euro a un tasso dell’1,82%, in flessione di circa mezzo punto percentuale rispetto all’ultimo collocamento, ovvero rispetto al 2,32% precedente e con un bid-to-cover a 1,34

In calo anche i tassi dei Ccteu, emessi per 2 miliardi di euro a un rendimento pari all’1,67%, contro il 2% di fine maggio e un rapporto di copertura pari a 1,3. 

I BTP a 10 anni sono stati collocati infine al tasso del 2,77%, rispetto al 3% dell’asta di fine maggio, e per un valore di 2,5 miliardi di euro, con un bid-to-cover sceso 1,26 rispetto all’1,48 di un mese fa. Fattore, questo, che indubbiamente alimenta interrogativi sulla solidità della domanda di carta italiana.

La brutta notizia è che “tutti questi rendimenti – sebbene in ribasso rispetto all’emissione del mese precedente – viaggiano a livelli ben superiori rispetto a quelli precedenti la crisi“, segnala il Financial Times, facendo notare che, al fine di assicurare la domanda, il Tesoro italiano ha diminuito l’ammontare dei titoli di stato che vende in ogni asta.

A confermarlo è, intervistata dall’FT, Chiara Cremonesi, strategist della divisione di reddito fisso di UniCredit, che sottolinea che la quantità di debito venduta è stata “decisamente inferiore” rispetto a quella che l’Italia, di solito, vende nelle sue aste di fine mese. Proprio tale fattore, ha precisato Cremonesi, ha aiutato a smorzare la pressione sui tassi.

Un altro assist è stato assicurato, continua l’FT, con la decisione del Tesoro di ricorrere alla fine dello scorso mese, dunque nel pieno delle turbolenze finanziarie che hanno colpito l’Italia, al buyback dei bond sovrani, al fine – secondo alcuni operatori – di fornire liquidità al mercato. Un’altra operazione di buyback dei titoli di stato italiano è stata condotta la scorsa settimana, per un ammontare di 700 milioni di euro.

Intanto, dopo i risultati dell’asta, lo spread BTP-Bund segna un lieve rialzo, posizionandosi al di sopra della soglia dei 250 punti base. I tassi sui BTP decennali salgono in modo contenuto al 2,83% dopo aver testato un massimo intraday del 2,87% durante la sessione, mentre forte è il calo dei rendimenti dei Bund decennali, che scendono di oltre -5%, allo 0,31%.