Asta BTP riflette tempesta finanziaria sull’Italia: tassi a 5 e 10 anni volano anche nel primario
Le tensioni che hanno colpito il mercato secondario dei titoli di stato italiani non possono non continuare ad avere ripercussioni sul mercato primario. L’allineamento dei tassi prosegue, come confermano anche i risultati dell’asta odierna.
Il Tesoro italiano ha offerto BTP a 10 anni – esattamente la nona tranche dei Btp 1° febbraio 2028 e cedola del 2% -a un rendimento medio lordo del 3%, quasi doppio rispetto all’1,70% dell’asta precedente. Trend che riflette quanto è accaduto nelle ultime ore ai tassi sui BTP scambiati nel mercato secondario. I rendimenti sono schizzati ieri fino al 3,4% prima di rallentare – lievemente il passo – dai massimi della sessione. Oggi i tassi ritracciano ma si aggirano comunque attorno alla soglia del 3%, nonostante lo smorzarsi delle tensioni.
La notizia confortante è che la domanda è stata solida: il collocamento è avvenuto infatti per un valore di 1,82 miliardi di euro circa, a fronte di una domanda superiore a 2,7 miliardi. Il rapporto bid-to-cover si è dunque rafforzato a 1,48, rispetto al precedente 1,38, attestandosi al record dallo scorso dicembre.
Boom anche per i tassi dei BTP a cinque anni, che sono stati collocati per un valore di 1,75 miliardi di euro, nella parte più alta del target che era stato previsto tra 1 e 1,75 miliardi di euro. La richiesta è stata pari a 2,68 miliardi.
Anche in questo caso, la domanda degli investitori è stata solida, tanto che il bid-to-cover ratio, è salito all’1,53%, dal precedente 1,36 e al valore più alto dall’asta dello scorso 28 marzo. Detto questo, il rendimento medio lordo è stato del 2,32%, schizzato rispetto allo 0,56% del collocamento precedente. L’asta ha avuto per oggetto Btp 1° marzo 2023.
Per ora lo spread, si fa per dire, rimane sotto controllo, attorno a 275 punti base, dopo essere sceso al minimo intraday di 268,30 punti base e balzano al massimo della giornata a 303,50 punti base. Tassi decennali in calo del 7% circa al 3,09%.
Molto dipenderà tuttavia dai prossimi sviluppi, che si confermano piuttosto caotici – con il leader della Lega Luigi Di Maio che riapre all’opzione del governo M5S-Lega, fonti vicine al premier incaricato Carlo Cottarelli che parlano del riaffacciarsi della possibilità di un governo politico, e Matteo Salvini che invece dice “subito al voto” (ma non a luglio) .