Asta Bot: tassi in calo, ma spread rimane in tensione dopo annuncio a sorpresa nuovo BTP a 20 anni
L’asta dei Bot indetta oggi dal Tesoro italiano non è andata male. Il Tesoro ha allocato titoli a un anno per 6,5 miliardi di euro al tasso dello 0,069%, in flessione di 5 punti base rispetto all’asta di Bot di analoga durata del mese scorso. Solida la domanda, che ha sfiorato quota 10 miliardi (9,99 miliardi di euro), con un bid-to-cover (rapporto di copertura) di 1,54, in calo tuttavia rispetto all’1,60 di un mese fa.
Domani un altro test cruciale per il debito pubblico italiano si presenterà con l’asta che avrà per oggetto Btp a 3, 7 e 15 anni per massimi 6,5 miliardi.
Guardando all’esito del collocamento odierno, si può dire che lo scenario peggiore di una pressione rialzista sui tassi è stato sventato: i rendimenti, infatti, sono scesi.
Tuttavia, esattamente 13 mesi fa, prima che emergesse l’ipotesi di un governo M5S-Lega i titoli a un anno venivano assegnati al tasso record negativo di -0,361%.
Inoltre, in un contesto in cui i tassi di diversi bond, anche corporate, viaggiano al di sotto dello zero (secondo uno studio le obbligazioni con tassi negativi in tutto il mondo ammontano a ben $12.000 miliardi, ovvero 12 trilioni di dollari), i bond italiani spiccano con i loro rendimenti positivi.
Lo spread si mantiene intanto in rialzo, al di sopra della soglia psicologica di 260 punti. Il livello è stato superato già prima dei risultati ufficiali dell’asta dei Bot.
Market mover è stata soprattutto la notizia arrivata nella serata di ieri con il comunicato diramato dal Mef, con cui è stato reso noto che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha affidato a Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le Imprese S.p.A, Morgan Stanley & Co Int. PLC, NatWest Markets PLC, Nomura Int e Société Générale Inv. Banking il mandato per il collocamento sindacato di un nuovo benchmark a 20 anni BTP – scadenza 1° marzo 2040.
“La transazione sarà effettuata nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato”, si legge nella nota del Mef.
Secondo alcuni analisti, lo spread starebbe soffrendo, oltre alle tensioni interne al governo M5S-Lega che non sembra essere capace di sfornare una posizione univoca su come affrontare l’Ue nelle trattative per sventare la procedura di infrazione, proprio la notizia relativa al collocamento del nuovo BTP a 20 anni.
Un articolo di Reuters rimarca che l’emissione del bond si confermerà l’ennesima prova che testerà l’appetito degli investitori per i bond italiani, “in un momento in cui l’Unione europea si appresta a lanciare una procedura disciplinare (di infrazione per debito eccessivo) contro Roma”.
Così ha commentato a Reuters la notizia Daniel Lenz, strategist di DZ Bank:
“In questo momento, il fattore carry e la politica monetaria espansiva della Bce stanno avendo la meglio sulle notizie negative. Sarà interessante vedere se questo trend continuerà, specialmente in vista della decisione dell’Eurogruppo di lanciare o no sanzioni contro l’Italia”.
Il carry è quella particolare strategia di investimento attraverso cui gli investitori si avvantaggiano dei bassi costi di finanziamento di breve periodo per posizionarsi sui debiti di durata maggiore che presentano rendimenti più elevati.
Carry trade a parte, è inequivocabile che l’Italia, ha sottolineato Lenz, faccia “fronte anche all’incertezza della politica, con il premier Conte che ha minacciato di dimettersi se i partner della coalizione non dovessero riuscire a trovare una soluzione con la Commissione Ue”.
Si interrompe così la fase di rally dei BTP italiani che è stata accompagnata da una flessione dei rendimenti decennali di ben 30 punti base nella prima settimana di giugno, al minimo dell’ultimo anno pari al 2,28%. Stamattina i tassi sui BTP decennali sono saliti di 7,5 punti fino al 2,38%. In forte crescita anche i tassi a 20 e 30 anni, aumentati di 8 punti base.