Notizie Notizie Mondo Argentina promossa nell’indice dei mercati emergenti. Ma preoccupa il risultato delle elezioni

Argentina promossa nell’indice dei mercati emergenti. Ma preoccupa il risultato delle elezioni

19 Giugno 2019 17:23

L’Argentina torna nel famoso MSCI, l’Emerging Markets Index dopo esser stato regresso nel 2009 allo status di mercato di frontiera a causa delle restrizioni imposte sui flussi di capitale in entrata e in uscita dal Paese. Cosa significa per gli investitori il ritorno del paese nell’indice dei mercati emergenti prova a spiegarlo Pablo Riveroll, Head of Latin American equities di Schroders.

Argentina: dalle stelle alle stalle

L’Argentina è stato uno dei mercati azionari emergenti più volatili sin dal lancio dell’MSCI Emerging Markets Index e negli anni, chi ha investito nel paese ha sperimentato un’ampia volatilità, anche per gli standard dei mercati emergenti. Pur essendo stata tra le economie più prospere del mondo all’inizio del 20esimo secolo, l’economia argentina, vista la sua natura più aperta e dipendente dalle esportazioni, specialmente agricole, è stata più esposta agli shock esterni. Nel 2015 l’elezione del Presidente Mauricio Macri del partito “Proposta Repubblicana” ha creato ottimismo attorno alla possibilità che un ritorno verso politiche economiche più convenzionali, insieme a riforme favorevoli per il mercato, potesse supportare una ripresa sostenibile dell’economia. E sotto la guida di Macri, i controlli valutari sono stati rimossi, fattore questo che ha permesso la “promozione” dell’Argentina nell’indice MSCI.

Ma se il processo di riforme targate Macri ha funzionato bene nei primi anni, il problema è che l’inflazione è rimasta elevata, superiore al 20% all’anno. Nel 2018, la crescita del dollaro in seguito all’aumento dei tassi negli Usa, il deterioramento dei conti esteri e fiscali e il crollo delle esportazioni agricole a causa della siccità, hanno innescato una crisi valutaria e l’economia è entrata in recessione fino agli aiuti erogati dal Fondo Monetario Internazionale.

Buona notizia il ritorno nel MSCI

Oggi però il ritorno dell’Argentina allo status di mercato emergente è una notizia positiva per il mercato azionario nel breve termine, sottolinea l’esperto di Schroders e potrebbe portare a un afflusso netto di capitali da parte degli investitori passivi superiore a 1 miliardo di dollari. “Riteniamo che l’upgrade dell’Argentina abbia il potenziale per rivelarsi una notizia molto positiva per gli  investimenti nel Paese. Inoltre, è ora meno probabile un ritorno al controllo sui capitali, dato che una delle condizioni per la “promozione” nell’indice era proprio l’eliminazione di tale misura”. “Tuttavia, sottolinea Riveroll, l’upgrade è arrivato in un periodo di incertezza, in cui l’economia è in recessione, l’inflazione non è controllata e le elezioni presidenziali sono all’orizzonte, ad ottobre”.

La preoccupazione più immediata per gli investitori riguarda il risultato delle elezioni. Due i fattori chiave: da una parte la capacità del Governo di domare l’inflazione in aumento e dall’altra far ripartire l’economia. “Le prospettive per tali misure sono incerte e di conseguenza anche quelle per le riforme di lungo termine e circa la capacità del Paese di gestire l’ampio deficit estero” conclude l’esperto. Il quadro dovrebbe diventare più chiaro dopo il 22 giugno, data entro cui i candidati dovranno annunciare la loro intenzione di presentarsi alle elezioni, anche se il primo turno di votazioni non avverrà prima del 27 ottobre.