Argentina: l’accordo c’è con l’Fmi, aiuti per 50 mld in tre anni
L’Argentina allontana lo spettro della crisi del 2001 che la portò a dichiarare default. Buenos Aires e il Fondo monetario internazionale (Fmi) hanno trovato un accordo per un programma di finanziamento fino a 50 miliardi di dollari in tre anni. Oltre le attese del mercato che indicava nelle scorse settimane una cifra pari a 30 miliardi di dollari. Ad ufficializzare l’intesa una nota dell’istituto guidato da Christine Lagarde.
Un mese esatto dopo la richiesta di aiuti annunciata dal presidente argentino Mauricio Macri, che in un discorso alla tv dichiarava: “In maniera preventiva, ho deciso di avviare delle discussioni con l’Fmi per una possibile linea di sostegno finanziario”. Le forti tensioni sui mercati, con la valuta argentina in picchiata, hanno spinto la banca centrale a intervenire sui tassi di interesse, portandoli al 40% (un record mondiale).
In attesa che l’accordo riceva il via libera da parte del board dell’Fmi, Lagarde ha dichiarato che l’intesa “rafforza l’economia a beneficio di tutti i cittadini argentini“. Il sostegno finanziario dell’Fmi “contribuirà a rafforzare la fiducia del mercato, consentendo alle autorità di affrontare una serie di vulnerabilità di vecchia data”, ha dichiarato Lagarde aggiungendo che è stata accolta con favore l’intenzione delle autorità argentine di “imprimere un’accelerazione sul fronte della riduzione del deficit, tornando a un pareggio di bilancio primario entro il 2020”. Una misura, sottolinea ancora l’ex ministro francese, ridurrà le esigenze di finanziamento del governo, collocherà il debito pubblico su una traiettoria discendente, e come ha affermato il presidente Macri, potrà alleviare un fardello sulle spalle dell’Argentina.
Giudicati positivamente anche gli sforzi sul fronte dell’inflazione, che si attesta attualmente al 25 per cento. Secondo le stime fornite da Bloomberg il tasso d’inflazione dovrebbe attestarsi al 23,4% nel 2018, per poi rallentare al 17% nel 2019 e al 14,2 per cento nel 2020.
In particolare, Lagarde spiega che l’Fmi “approva la decisione della banca centrale di adottare obiettivi di inflazione realistici e significativi, ma anche l’impegno a mantenere un tasso di cambio flessibile e determinato dal mercato“.